USA: chiesta la riduzione della pesca dell’aragosta americana per proteggere le balene

Negli USA è stato suggerito di ridurre la pesca dell'aragosta americana per cercare di proteggere le balene che rimangono impigliate nelle nasse.

USA: chiesta la riduzione della pesca dell’aragosta americana per proteggere le balene

Andiamo negli USA perché qui la Seafood Watch, una guida alla sostenibilità per consumatori e aziende pubblicata dal Monterey Bay Aqyuarium della California, ha declassato l’aragosta americana atlantica nella “lista rossa”. In pratica ha inserito questa aragosta nell’elenco dei frutti di mare da evitare per cercare di proteggere la balena franca.

Il fatto è che nel Nord Atlantico esistono meno di 340 balene franche, di cui solamente 80 femmine riproduttrici. Queste balene possono impigliarsi nelle reti e nelle nasse per le aragoste, finendo col morire. La rotta migratoria delle balene è letteralmente disseminata di linee verticali di oltre 1 metro di nasse e trappole, di cui 622mila solamente nelle acque territoriali degli Stati Uniti.

balena

Lo scorso giugno, un tribunale aveva stabilito che la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), un’agenzia federale degli Stati Uniti, aveva violato sia l’Endangered Species Act che il Marine Mammal Protection Act non intervenendo rapidamente per ridurre l’impatto della pesca dell’aragosta sulla sopravvivenza della balena franca del Nord Atlantico.

Oltre all’aragosta, nella lista rossa ci sono finite anche la pesca del granchio Giona, le tonnare, le nasse e le reti da imbrocco. Per salvare le balene, sono necessarie leggi apposite che riducano il numero di nasse verticali e di reti da imbrocco, passando nel contempo ad attrezzature che siano più sicure per le balene.

Dal canto suo un portavoce del NOAA ha controbattuto sostenendo che la pesca dell’aragosta americana sia gestita negli USA in maniera sostenibile, rispettando le leggi statali e federali.