Val di Susa: rubate 100mila api

Grido di aiuto degli apicoltori piemontesi: in Val di Susa sono state rubate 100mila api. Oltre alle arnie, vengono trafugati anche i telaini con i nuclei e le regine.

Val di Susa: rubate 100mila api

Gli apicoltori del Piemonte hanno lanciato un grido di allarme: in Val di Susa sono state rubate 100mila api. Si tratta di un furto record subito nella zona fra Buttigliera a Avigliana: non solo adesso rubano le arnie, ma hanno cominciato a trafugare anche i telaini che contengono nuclei e regine.

A dare la notizia sono stati due apicoltori della Val di Susa. Qui, infatti, sorgono diverse piccole aziende di produttori locali di miele. Senza dimenticare tutti gli appassionati di apicoltura. Ebbene: tutti costoro sono costantemente a rischio di furti.

Già due anni fa ad Almese a un apicoltore erano state sottratte ben 30 arnie: nonostante gli appelli, l’uomo aveva dovuto ricominciare la sua attività da capo. Furti sono stati registrati anche a San Giorio, Villar Dora e Bruzolo. Ma adesso c’è stato un furto record: Paolo M. e Luca B. hanno raccontato che sono state svuotate cinquanta arnie, sono duecento i telaini trafugati.

Secondo gli apicoltori (che già hanno il loro bel daffare a contrastare la moria delle api causata dall’uso di pesticidi in agricoltura), si tratta di una razzia compiuta da persone che conoscono bene la zona dell’apiario. E probabilmente erano anche addetti ai lavori: sono riusciti a prelevare solamente i telaini più preziosi, in modo da ottimizzare il trasporto. Rivenduti, potrebbero ottenere 120-130 euro per ogni nucleo.

Gli apicoltori hanno una loro teoria: dopo un inverno rigido come quello appena passato, c’è sempre chi decide di rimpolpare la propria produzione danneggiando i colleghi.

A nulla sono valsi i gps piazzati sulle arnie o il fatto di averle messe in posti inaccessibili. Prendendo solamente nuclei e regine i ladri si sono facilitati il lavoro: per trasportarli basta un’utilitaria, non serve neanche procurarsi un furgoncino.

La perdita di tutti questi telaini bloccherà per almeno un anno la produzione di miele di Luca B. L’uomo ha un’azienda famigliare e di solito produce miele d’acacia, di castagno e millefiori. Lo vende a 10 euro al chilo: così facendo riesce a coprire le spese e ad avere un piccolo margine. Ma con questo furto adesso andrà per forza in perdita.

Peggio è andata all’altro apicoltore, maggiormente attivo fra la Val di Susa e la Liguria: parla di un danno di 500 euro ad arnia, a cui aggiungere il miele che non verrà prodotto. E anche qui, oltre al danno c’è pure la beffa: non sono neanche assicurati in quanto un furto precedente ha fatto decadere la polizza.