VéGé chiede a Mario Draghi di vaccinare commesse e commessi

Il Gruppo VéGé, tramite l'AD Giorgio Santambrogio, ha chiesto a Mario Draghi di vaccinare commesse e commessi: gli addetti ai punti vendita sono quotidianamente esposti al rischio di contagio.

VéGé chiede a Mario Draghi di vaccinare commesse e commessi

Dopo aver chiesto al premier di riaprire i centri commerciali nel weekend a fine aprile, ecco che VéGé adesso torna alla carica: questa volta la richiesta a Mario Draghi è quella di vaccinare commesse e commessi subito, in quanto quotidianamente esposti al rischio di contagio da Coronavirus.

Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato del Gruppo VéGé, ha inviato una lettera proprio al Presidente del Consiglio. L’AD ha esordito ricordato che il Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario all’Emergenza, ha dichiarato che adesso serve dare priorità alle vaccinazioni a chi rappresenta l’apparato produttivo del settore turistico e alberghiero

Inoltre il ministro Patrizio Bianchi ha appena affermato che gli insegnanti, il personale non docente e i dirigenti scolastici debbano anche essi avere la priorità. Alla luce di queste richieste e in virtù del fatto che la campagna vaccinale per le persone anziane e/o portatrici di fragilità è a bon punto, è doveroso ora pensare a vaccinare anche tutte quelle categorie che sono tutti i giorni a contatto col pubblico.

Per questo, fra le categorie a cui dare priorità, ci devono essere anche le commesse e i commessi: bisogna metterli subito in sicurezza. È importante dare un segnale di attenzione a questa categoria indispensabile che ha continuato a lavorare per tutto il periodo della pandemia per fare in modo che gli italiani potessero acquistare ciò di cui hanno bisogno.

L’AD ha ricordato che ogni giorno, ciascuno dei loro circa 410mila collaboratori entra in contatto con almeno 200 persone. Adesso bisogna che vengano date risposte concrete alle loro richieste.

Santambrogio ha poi rivelato che sul suo profilo Linkedin riceve ogni giorno messaggi da parte di lavoratori del settore che si sono impegnati durante la pandemia tanto quanto medici, infermieri e forze dell’ordine: adesso chiedono di essere vaccinati e di non essere dimenticati.