Vigneti urbani: con New York l’Associazione diventa internazionale

L'Associazione Vigneti Urbani diventa internazionale con l'ingresso di New York, che porta in dote una vigna coltivata in cima a un grattacielo.

Vigneti urbani: con New York l’Associazione diventa internazionale

L’Associazione dei Vigneti Urbani – Urban Vineyards Association oltrepassa i confini europei e approda oltreoceano grazie alla partecipazione di New York. Nel corso degli Urban Vineyards Days, il convegno annuale dell’Associazione svoltosi a Siena lo scorso 16 e 17 ottobre, infatti ha fatto il suo ingresso ufficiale nell’associazione una prestigiosa vigna urbana made in USA: si tratta di Rooftop Reds, situata in cima a un edificio di Brooklyn nel cuore della città simbolo degli Stati Uniti.

Insieme a lei, è entrata nell’associazione in quell’occasione anche la Etna Urban Winery, impiantata alle pendici dell’Etna all’ingresso di Catania. Due progetti vitivinicoli distanti migliaia di chilometri ma accomunati dal medesimo spirito pionieristico che lega tutti gli altri soci di U.V.A.: portare o reinnestare la vite in un contesto urbano là dove l’evoluzione dell’uomo l’ha cancellata durante i secoli o dove mai nessuno avrebbe pensato potesse nascere.

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Rooftop Reds è la prima vigna urbana produttiva situata sul tetto del Brooklyn Navy Yard, edificio nel cuore di New York. Per la sua realizzazione, frutto di un’idea di Devin Shoemaker e sviluppata in collaborazione con le aziende vinicole della regione di Finger Lake e con la Cornell University, è stato realizzato un sistema di piantumazione urbana personalizzato: le viti sono state disposte in 42 vasi tecnici che coprono il tetto dell’edificio su una superficie di circa 1.380 metri quadrati. Dopo sette anni Rooftop Reds è arrivato a produrre tra le 200 e le 250 bottiglie di vino ottenute dalle principali varietà rosse della regione di Bordeaux.

Durante gli Urban Vineyards Days di Siena sono inoltre intervenuti, via streaming, i responsabili di Rooftop Reds Tokyo Project, vigna realizzata sul tetto di un grattacielo della capitale nipponica, che hanno raccontato lo stato di avanzamento del progetto e ribadito l’interesse a entrare in U.V.A. nel prossimo futuro, rendendo così ancora più intercontinentale l’Associazione.