Vinitaly, la guerra in Ucraina fa calare la crescita della domanda per il biennio 2022-23

Uno studio presentato al Vinitaly ha sottolineato come la guerra in Ucraina abbia impattato sulla crescita della domanda del settore.

Vinitaly, la guerra in Ucraina fa calare la crescita della domanda per il biennio 2022-23

L’imperversare della guerra in Ucraina impatta anche sull’universo vino, tanto che si stima una flessione di quasi tre punti per la crescita della domanda globale per il biennio 2022-23; mentre ci si prepara al peggio per quanto riguarda l’intero capitolo sui costi e disponibilità degli approvvigionamenti: è quanto emerso dallo studio Stress test: il vino italiano alla prova congiunturale” curato Banco Bpm e Prometeia, presentato in questi giorni al Vinitaly di Verona.

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In altre parole, ciò che la ricerca sottolinea è il fatto che le conseguenze del conflitto vanno ben al di là della mera sottrazione di due importanti spazi mercato (specialmente per quanto riguarda il vino dello Stivale), ma coinvolgono anche la fiducia sul settore in questione. Le previsioni Prometeia per l’anno in corso, infatti, stimano un aumento in doppia cifra per energia, materiali d’imballaggio, fertilizzanti e altri beni necessari alla coltura e alla crescita della vite o nella produzione del prodotto finale; anche se si stima che il fatturato delle imprese dovrebbe mantenersi in crescita sia nell’anno in corso (+ 2,5% i volumi) che in quello successivo (+1,6%). La sfida sarà legata alla marginalità, attesa stabile nell’anno in corso, rispetto a un potenziale di pieno recupero dei livelli pre-pandemia stimato fino a prima dell’invasione russa.