Pensate che un vino di un certo tipo meriti un calice all’altezza? Bene – che ne dite di uno in giada bianca con più di 200 anni sul groppone? Vi fa gola? Beh, allora non vi resta che partecipare alla prossima asta organizzata da Bonhams, dedicata per l’appunto alla cultura enologica cinese. Il calice in questione, secondo quanto lasciato trapelare dalla stessa famosa casa d’aste, risale al periodo in cui Qianlong regnò come imperatore del Paese del Dragone, ossia tra il 1735 e il 1769, e le previsioni sul suo valore fluttuano attualmente tra i tre e i cinque milioni di dollari di Hong Kong (equivalenti, euro più euro meno, a un intervallo compreso tra i 360 mila e gli oltre 600 mila euro).
Un pezzo di storia all’asta
Sul sito ufficiale della casa d’aste possiamo leggere una breve descrizione dell’oggetto: “Il calice è stato creato a imitazione di arcaistico gong in bronzo, finemente scolpito con immagini di una fenice stilizzata istoriata su entrambi i lati. Un’atra fenice appare scolpita sotto il bordo, che riprende la convessità delle labbra: la testa dell’animale mitologico tiene sospesa un anello; mentre il manico è stato scolpito a immagine di un dragone dal corpo sinuoso, attorcigliato attorno lo stesso manico, con il cranio e una zampa appoggiate sull’orlo. La pietra utilizzata per realizzare l’oggetto è traslucida, con un attraente ed elegante colore lattiginoso”.
L’asta Ganbei: A Toast to the Chinese Wine Culture – questo il suo nome ufficiale andrà di fatto ad abbracciare circa tremila anni di storia del vino e della cosiddetta “cultura del bere” del Paese del Dragone: tra gli altri oggetti che verranno presentati ai partecipanti si segnala anche una grande nave di bronzo, risalente a un lasso temporale compreso tra il 770 avanti Cristo e il 476 a. C.; che invece potrebbe essere venduta – secondo le ultime stime – per un valore di 4 milioni di dollari di Hong Kong (equivalenti a circa 500 mila euro).
Ma per trovare aste con cifre da record non occorre spostarsi fino a Hong Kong: appena una manciata di giorni fa in quel di Alba, nel basso Piemonte, si è conclusa la XXIIa edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco, che ha visto il lotto finale – una colossale trifola da 700 grammi accompagnata da un “fratellino di appena 250”- venire venduto per circa 184 mila euro; mentre la cifra complessiva raccolta ammonta a un totale di seicentoquattromilaeseicento euro, che nel futuro prossimo sarà devoluta a iniziative benefiche in tutto il mondo.