Vino: anche il Cile vuole le etichette con avvertenze sanitarie

Dopo l'Irlanda, anche il Cile si sta muovendo per introdurre le etichette con avvertenze sanitarie su vino e altri alcolici.

Vino: anche il Cile vuole le etichette con avvertenze sanitarie

Si potrebbe parlare di effetto domino, ma più realisticamente dovremmo dire che siamo di fronte alle conseguenze di una sempre più spiccata consapevolezza per quanto riguarda il consumo di alcolici. La pietra dello scandalo, che ormai da una manciata di mesi sta scuotendo il mondo del vino, è naturalmente l’introduzione delle etichette con avvertenze sanitarie in Irlanda: etichette che, come certamente avrete intuito (o sentito), hanno il compito di informare i consumatori dei danni causati dall’alcol. La promulgazione ufficiale della norma da parte delle autorità governative irlandesi è in realtà piuttosto recente – anche se la battaglia infuria almeno da quest’inverno -, e apparentemente sta ispirando alcuni Paesi affinché seguano il suo esempio: è il caso del Cile.

Il Cile si muove verso le etichette con avvertenze sanitarie per vino altri alcolici

alcolici

La svolta irlandese fu accolta con una ferma – ma non sempre limpida – opposizione da parte del blocco di Paesi produttori europei, con Spagna, Francia e Italia che si sono impegnate a portare avanti il vessillo del “consumo è diverso da abuso”. Uno slogan dall’impronta “democristiana” che la scienza ha a più riprese smentito, ma che ha attratto a sé anche il supporto di Paesi come gli Stati Uniti e Cuba.

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Il timore era che l’insediamento di una roccaforte salutista così vicina all’Europa avrebbe potuto danneggiare gli affari dei produttori di vino – e altri alcolici, naturalmente – del Vecchio Continente. L’Irlanda, in ogni caso, ha continuato a marciare verso i propri obiettivi arrivando all’introduzione ufficiale delle etichette, come accennato qualche riga più in su, appena una manciata di settimane fa.

Ora è la volta del Cile, come stavamo dicendo: stando a quanto lasciato trapelare, infatti, anche il Paese del Sud America avrebbe intenzione di introdurre l’obbligo in etichetta di health warning, sulle bevande alcoliche, vino naturalmente compreso. Resta da vedere se il caso cileno rimarrà isolato o verrà a sua volta seguito da altri Paesi del mondo: l’impressione è che per imprimere al movimento una svolta considerevole dovrebbe essere uno dei big della produzione alcolica mondiale a muoversi, ma come accennato tali Paesi si sono immediatamente organizzati nel versante dell’opposizione.

Ma torniamo a noi – la mossa del Cile non è passata inosservata. L‘Unione europea ha presentato un proprio commento nell’ambito della notifica OMC al TBT sul provvedimento cileno presentando una serie di richieste di chiarimento: nelle conclusioni viene evidenziata la problematica inerente la diversa tempistica per l’introduzione delle informazioni sull’energia (6 agosto 2023) e degli health warning (un anno dopo la pubblicazione del provvedimento). La Ue, in sostanza chiede un allineamento sull’entrata in vigore dei rispettivi obblighi nonché l’introduzione di una clausola di esaurimento scorte.