Vino, calano ancora le vendite nei supermercati: spumanti unica eccezione

Le vendite dei vini nei supermercati continuano a calare, con gli spumanti che rappresentano l'unica - scricchiolante - eccezione.

Vino, calano ancora le vendite nei supermercati: spumanti unica eccezione

La formula non è così complicata – quando è tempo di stringere la proverbiale cinghia, comprare del vino potrebbe apparire come un vizio a cui si può tranquillamente rinunciare. D’altronde, la lettura che emerge dal più recente rapporto dell’Osservatorio Ismea-Uiv, che ha ripreso i dati NielsenIQ sulle vendite di vino nei supermercati , riprende esattamente questa ipotesi: la corsa del tasso di inflazione e il rialzo generale dei prezzi hanno scosso anche gli scaffali della grande distribuzione, determinando una flessione nel primo trimestre del 2023 del 6,1% a volume con valori tenuti in piedi (673 milioni di euro, +2% sullo stesso periodo 2022) esclusivamente dal rialzo dei listini.

Vino, la crisi delle vendite nei supermercati e l’eccezione delle bollicine

supermercato

Nulla di nuovo sul fronte occidentale, diranno i nostri lettori più informati. Il calo delle vendite di vino nei supermercati è una tendenza che si trascina ormai da qualche tempo, con le categorie più penalizzate che continuano a confermarsi: male i vini fermi (-7,3%), peggio le etichette DOP e IGP (-9,2%), malissimo i vini DOP rossi (-10,5%). Dati ruvidi, non c’è dubbio, ma che parlano chiaro.

Degustare vino nello spazio è possibile, ma costa 120 mila euro a testa Degustare vino nello spazio è possibile, ma costa 120 mila euro a testa

Interessante notare, rimanendo in questo contesto, che nello stesso periodo si è verificato un rialzo dei prezzi medi a scaffale dell’8,7%, un vistoso asterisco che puntella la categoria salvandola da una caduta che avrebbe potuto essere ancora più rovinosa.

Alessandra Mussolini si attacca alla bottiglia in difesa del vino italiano Alessandra Mussolini si attacca alla bottiglia in difesa del vino italiano

C’è tuttavia una controtendenza, come avrete letto nel titolo – la tipologia degli spumanti, che cresce in volume del 3,9% e in valore dell’8,7%. Anche tra le bollicine, tuttavia, si comincia a sentire qualche scricchiolio: è infatti bene sottolineare che l’incremento è interamente dovuto all’exploit dei cosiddetti “spumanti low cost” (+15,6%), segmento che presenta un prezzo medio allo scaffale di appena 4,47 euro/litro e che oggi vale quasi il 40% dei volumi venduti nei supermercati tra le bollicine italiane.

Un altro dato che conferma la tendenza – e la necessità – al risparmio. Traducendo tutto ciò in etichette troviamo un sorprendente calo del Prosecco (-2,8% volume) e dello Champagne (-5,8%; nonostante le spedizioni da record verso lo Stivale); mentre salgono l’Asti Spumante (+11,8%) e i Metodo classico (+4% volume), da confrontare però con il -35% registrato nello stesso periodo dell’anno passato.

Le performance peggiori, come già anticipato, appartengono in ogni caso ai vini a denominazione, rossi in particolare: si va al -9% per il Chianti al -14% per il Montepulciano d’Abruzzo dal -20% per la tipologia Salento al -18% per il Nero d’Avola Sicilia, dal -20% per la Bonarda oltrepadana al -13% per la Barbera piemontese fino al -9% per registrato rispettivamente dal Lambrusco Emilia e dal Cannonau di Sardegna.