Vino: in Italia il 19% dei vigneti è bio

Cresce la tendenza alla viticoltura biologica, in cui l'Italia fa meglio del resto del mondo, con il 19% degli ettari vitati totali, contro una media del 6,7%.

Vino: in Italia il 19% dei vigneti è bio

Cresce – insieme a una tendenza generale verso la ricerca di stili di vita più salutari – anche la voglia di vino biologico, al punto che ormai in Italia il 19% dei vigneti è bio.

A fotografare questo risultato positivo è il report “La filiera vitivinicola biologica”, pubblicato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e realizzata dall’ Ismea in collaborazione con CIHEAM-Bari, nell’ambito delle attività del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB). Nell’analisi, ultimo quaderno di una collana tematica dedicata al mondo del bio, si evidenzia come ormai la ricerca del biologico sia cruciale anche nel mondo vitivinicolo: in Italia, nel 2020, 4 bottiglie di vino su 100 sono biologiche.

L’Italia, da questo punto di vista, è pioniera: il nostro 19% di ettari vitati bio (sono in tutto 107.143 gli ettari di vigneto biologico nel nostro Paese, con una crescita del 109% in dieci anni) è nettamente superiore alla media, tanto da rappresentare la quota più alta in Europa e nel mondo. A livello mondiale, dei 7 milioni di ettari di superficie viticola complessivamente censita, sono il 6,7% gli ettari biologici.

“Questo quaderno tematico rappresenta un’importante fonte di informazione per gli attori della filiera vitivinicola biologica. – ha sottolineato Francesco Battistoni, sottosegretario all’agricoltura – Il biologico italiano è un prodotto di grande qualità, non a caso siamo primi esportatori europei e secondi a livello mondiale. Abbiamo il più alto numero di operatori biologici del vecchio continente ed un mercato costantemente in espansione. Il nostro modello di filiera è un esempio virtuoso, ma siamo consapevoli di avere ancora un grande margine di crescita. Per un agricoltore, dedicarsi al biologico rappresenta certamente una sfida, ma al tempo stesso anche una preziosa opportunità di fare impresa rispettando i canoni della sostenibilità economica, ambientale e sociale”.