Vino: la Valpolicella non teme la siccità ma la mancanza di manodopera

Siccità? Macché, quelli son problemi passati - la vera emergenza per il vino della Valpolicella è la mancanza di manodopera.

Vino: la Valpolicella non teme la siccità ma la mancanza di manodopera

Siccità? Nah, quella ormai è roba passata. Di acqua sotto i ponti, dalle lacrime piante quest’estate, ne è passata: le provvidenziali piogge agostane hanno ridato vigore alle vigne della Valpolicella anche in termini di quantità, e ora il nemico pubblico numero uno non è più la paventata carenza idrica, ma la mancanza di manodopera, che di fatto rischia di pregiudicare una parte del raccolto. Secondo la lettura proposta dal Consorzio di Tutela Vini locale, che nella giornata di ieri, lunedì 5 settembre, ha per di più inaugurato la vendemmia di uve per l’Amarone, le aziende produttrici di vino della Valpolicella sono alla disperata ricerca di personale – una ricerca che, però, si sta rivelando pericolosamente infruttuosa.

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Vuoi per la “forte contrazione di operatori provenienti dall’Est Europa”, vuoi per la “cancellazione dei voucher”, o ancora per la “cosiddetta ‘quota 100’ che obbliga i pensionati a non fare lavori saltuari” e quel maledettissimo “reddito di cittadinanza” (che se poi basta quello a non far accettare un lavoro viene da chiedersi quale sia effettivamente la paga proposta, ma questo aspetto viene convenientemente trascurato); non si trova nessuno disposto ad aiutare le cantine locali con la raccolta delle uve. Si tratta, a onor del vero, di una situazione che trova risonanza anche nel resto del settore primario: raccolti maturi, proprietari preoccupati e nessuna mano per aiutare nella raccolta.

Le uve, come accennato, si presentano in ottimo stato: le poche grandinate che hanno colpito il territorio non hanno portato a ripercussioni gravi, mentre la morsa della siccità ha portato alcuni problemi soltanto nei vigneti più giovani. In altre parole, la Doc Valpolicella si presenta alla vendemmia in ottima salute anche in chiave commerciale, con una crescita in doppia cifra delle vendite dei suoi prodotti – a partire da Amarone e Valpolicella Ripasso – e le giacenze attuali in netto calo.