Vino, ordine annullato all’improvviso: invenduti 25 mila quintali di uve da Aglianico

25 mila quintali di uva da Aglianico sono rimasti invenduti a causa di un ordine annullato: a rischio 130 famiglie produttrici di vino.

Vino, ordine annullato all’improvviso: invenduti 25 mila quintali di uve da Aglianico

Un ordine faraonico di un cliente conosciuto sfumato in una manciata di secondi. È quanto recentemente accaduto nel regno dell’Aglianico, dove una grande azienda – il cui nome è tuttavia rimasto anonimo – che da anni acquistava le uve della Valle del Calore e dell’Avellinese ha improvvisamente deciso di disdire l’ordine, lasciando circa 25 mila quintali di uve invendute. Il caso è stato analizzato e poi preso in consegna dalla Confederazioni agricoltori (Cia) locale, che di fatto ha individuato ben 130 famiglie di produttori di vino rimaste con la proverbiale bocca asciutta, e che ora – dopo una vendemmia già macchiata da siccità, maltempo e cali produttivi – rischiano un pesante crac economico.

vino pere

Stefano Di Marzo, che guida la Cia di Avellino, ha deciso di puntare sul coinvolgimento degli stakeholders del mondo del vino e delle autorità governative locali e nazionali: l’intero episodio è stato denunciato ai rappresentanti istituzionali, e nei giorni a venire Di Marzo tenterà di ufficializzare un incontro formale con il prefetto di Avellino, Paola Spena, per discutere del caso e istituire un tavolo di crisi.

“Il nostro obiettivo  è quello di arginare il problema e individuare una soluzione che consenta ai produttori di vendere le uve prodotte” ha commentato Di Marzo “ma anche di coinvolgere tutte le associazioni di categoria, chi ha esperienza nella cooperazione, cantine e aziende vinicole della provincia, per valutare nuovi percorsi da intraprendere e favorire un passo in avanti nella strutturazione di una governance. Lo stato di crisi dei conferitori non deve produrre speculazione da parte di aziende disposte a comprare. Vogliamo vendere l’uva e conservare il posizionamento del trattamento economico degli anni precedenti”.