Vino, possibile una riduzione del 50% dei fitofarmaci

Il progetto Life Green Grapes, guidato dal Crea, ha evidenziato come sia possibile ridurre i fitofarmaci nella produzione di vino del 50%.

Vino, possibile una riduzione del 50% dei fitofarmaci

Una viticoltura più sostenibile, che coniuga l’abbattimento delle emissioni di gas serra e dell’utilizzo dei fitofarmaci pur mantenendo una produzione di vino ad alto livello qualitativo: è quanto viene auspicato dal progetto Life Green Grapes, ideato da Crea Viticoltura ed Enologia.

Vendemmia uva

Stando ai dati riportati nello studio di cui sopra in Italia vengono utilizzati oltre 120 milioni di kg di fitofarmaci ogni anno, di cui un quarto esclusivamente nel settore viticolo. L’obiettivo, dunque, è di mettere a punto una buona difesa fitosanitaria che, coadiuvata dalle adeguate pratiche dei viticoltori, potesse declinarsi in un contesto di maggiore sostenibilità ed equilibrio. Pertanto sono stati proposti alle aziende metodi e protocolli di gestione volti alla riduzione di fitofarmaci attraverso l’impiego di tecniche agronomiche di gestione del suolo, a iniziare dalla produzione vivaistica dove sono stati utilizzati microrganismi antagonisti dei patogeni.

La messa a punto e l’utilizzo di tali modelli di gestione ha evidenziato che una riduzione dei fitofarmaci fino al 50% applicata all’intera filiera produttiva è possibile, e soprattutto in grado di fornire una produzione dalla qualità e dalla quantità equivalente. E, insieme all’ambiente, il vincitore è il consumatore, che potrebbe così godere di uva da tavola e vino con minore quantità di residui chimici. Ricordiamo, inoltre, che i protocolli proposti da Life Green Grapes sono in linea con la Strategia Europea per l’agricoltura biologica e con quella per la Biodiversità, oltre che con la Strategia “Farm to Fork”, che prevede la riduzione del 50% dell’uso dei fitofarmaci entro il 2030.