Vino: se il reddito di cittadinanza garantisce il fiasco

Vino: se il reddito di cittadinanza garantisce il fiasco

Alzate i calici: da oggi il vino non è più un bene di consumo “immorale” e, come tale, vince il privilegio di essere incluso nel paniere del reddito di cittadinanza. Evidentemente, la febbre pre-elettorale si avvicina, e nel tentativo di strizzare l’occhio agli Italiani, il Movimento 5 Stelle ha deciso di rivedere la lista dei prodotti che si potranno acquistare con la card del reddito di cittadinanza.

Anticipata da Il Messaggero sulla base delle indicazioni del ministero del Lavoro, la nuova lista sarà ufficializzata nei prossimi giorni, una volta che il decreto attuativo con l’elenco dei nuovi beni acquistabili avrà superato gli ultimi passaggi tecnici. Ma pare che così sarà: tra i prodotti approvati dal Ministero entra in corner il fiasco di vino. D’altronde, non c’è tavola italiana dove non faccia la sua comparsa, quindi si può a tutti gli effetti considerare un bene di primaria importanza.

Fuori, invece, i superalcolici (il cui acquisto pare che verrà esplicitamente proibito dalle nuove specifiche), che quindi andranno a far compagnia nell’angolo dei “cattivi” insieme al gioco d’azzardo, ai gioielli, agli accessori di lusso, beni antiquari e prodotti finanziari. E, visto che il vino si deve pur conservare al fresco, almeno d’estate, cade anche il divieto “anti-Unieuro”, lanciato a suo tempo da Laura Castelli, attuale viceministro dell’Economia (in quota 5 Stelle) e diventano acquistabili i frigorigeri e alcuni altri elettrodomestici.

[Fonte: Il Messaggero]