Vino, sequestrati due stabilimenti a Roma: etichettavano falsi Dop e Igp

Due operazioni nella provincia di Roma hanno portato al sequestro di due stabilimenti che producevano e vendevano vino falso.

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Gli agenti delle forze dell’ordine hanno posto sotto i sigilli del sequestro amministrativo due stabilimenti situati alle porte di Roma, rei di aver prodotto, etichettato e successivamente commercializzato delle bottiglie di vino “falso”, che di fatto venivano spacciate come Dop e Igp. Il valore totale della confisca ordinata dai militari, che coinvolge – oltre ai sopracitati stabilimenti e bottiglie – anche macchine operatrici e silos, non è stato lasciato trapelare, ma certamente è di diversi milioni di euro.

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Nello specifico le operazioni degli agenti delle forze dell’ordine, da considerare come parte degli sforzi atti a tutelare la salute pubblica, sono in tutto due: la prima ha visto impegnati i Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità e l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi, che hanno ordinato il sequestro preventivo di un intero stabilimento (poi anche risultato clandestino) in seguito alle accuse di produzione e commercializzazione di “prodotti vinosi sofisticati e alterati con aggiunta di acqua e zuccheri; vendita di vini comuni, etichettati fraudolentemente come ‘Dop’ o ‘Igp’ o con l’aggiunta di aromi naturali”.

La seconda serie di operazioni, invece, ha smascherato una rete di vendita illecita di vini “falsi” che, stando a quanto si può leggere nei rapporti, venivano presentati ai clienti con aromi di varia natura che spaziavano dal caramello alla banana (dei bibitoni, in altre parole – ma ve lo immaginate un Barbaresco alla banana?), portando a un fatturato annuo di quasi due milioni di euro. In questo caso, i soci ai vertici dell’azienda in questione hanno anche ricevuto dalle autorità giudiziarie il divieto di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale e commerciale nel settore agroalimentare.