Vino: una start up sull’Etna sperimenta l’affinamento subacqueo

Una start up sperimenterà l'affinamento subacqueo con i vini dell'Etna: verranno immerse 2000 bottiglie a 50 metri di profondità.

Vino: una start up sull’Etna sperimenta l’affinamento subacqueo

Dalle pendici dell’Etna fino alle profondità del mare: il vino del vulcano è pronto a sperimentare l’affinamento subacqueo per la prima volta nella sua storia. L’idea ha le sue radici nella start up Orygini, fondata da tre giovani amici –  Giuseppe Leone, Riccardo Peligra e Luca Catania – che hanno finanziato il progetto ottenendo la fiducia e il supporto di due grandi profili dell’enologia etnea, la cantina Benanti e la cantina Passopisciaro.

Le bottiglie complessivamente interessate saranno due mila di Etna Doc Rosso ed Etna Doc Bianco, e con loro ci sarà anche il primo fin dell’Etna, il Volcano Gin: il progetto prevede un’attenta serie di esami volti ad analizzare l’evoluzione dei vini in affinamento durante – e non dopo – il loro periodo di permanenza nell’acqua, a una profondità di circa 50 metri sotto il livello del mare, nell’area marina protetta limitrofa all’Isola dei Ciclopi. Nello specifico, la fase di sperimentazione prenderà in esame una serie di campioni prelevati di mese in mese da una squadra di sommozzatori specializzati, e verrà condotta in parallelo – e sui medesimi parametri – rispetto ai campioni soggetti al processo di affinamento tradizionale in modo da determinare in che maniera la pressione, il buio e la temperatura costante vadano a influenzare il vino. Le bottiglie verranno di fatto immerse all’interno di gabbie metalliche, e passeranno circa sei mesi sott’acqua: ognuna di loro sarà monitorata e registrata digitalmente con la tecnologia blockchain.

Importante notare, infine, che nonostante si tratti di una storica prima volta per l’enologia etnea, il processo dell’affinamento subacqueo è già ampliamente collaudato – anche se di fatto il numero totale di cantine che affina i propri vini sott’acqua rimane relativamente esiguo.