Vino veneto boicottato dai bar del Sud

Un'iniziativa quasi secessionista quella intrapresa dai bar del Sud che, dopo il desiderio di indipendenza del Veneto, chiedono di boicottare i vini veneti.

Vino veneto boicottato dai bar del Sud

Il Veneto vuole l’indipendenza? Bene, allora non serviamo il loro vino. Questo è il sunto di un’accesa polemiche, che si è trasformata in concreta azione: il vino veneto è ora boicottato nei bar del Sud, legati da un volantino da affiggere all’ingresso di chi aderisce all’iniziativa.

L’#comprasud dichiara ufficialmente che i bar aderenti alla polemica sono devenetizzati. Diventa proprio una Rete Nazionale BAR deVENETizzati: “in questo bar non serviamo vini, prosecchi e spumanti prodotti in Veneto. Qui serviamo solo prodotti del Sud”.

Il messaggio è forte e chiaro: “la Regione Veneto ha deciso di trattenere tutto il residuo fiscale. Vuol dire che le tasse pagate in Veneto restano tutte in Veneto. Quindi se tu consumi prodotti veneti, non solo arricchisci le aziende venete, ma anche le tasse che paghi sulla bottiglia di vino veneto (i tuoi soldi) andranno a finanziare solo scuole, ospedali e strade del Veneto. E le scuole, gli ospedali e le strade del Sud chi le finanzia?“.

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La Lega risponde. Nicola Finco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Veneto, dichiara: “sono davvero amareggiato dal fatto che un dibattito serio e importante come quello sull’autonomia sia stato sbeffeggiato da alcuni cittadini calabresi sui social in questo modo, con toni offensivi nei confronti del nostro presidente Zaia, del nostro territorio e dei nostri prodotti. Se i loro bilanci regionali o la loro economia sono in sofferenza, non è certo colpa del Veneto. I nostri imprenditori sono riusciti a far fronte alla crisi e a far conoscere i loro prodotti in tutto il mondo. I dati dell’export parlano da soli: le vendite all’estero del nostro prosecco continua a crescere, arrivando a toccare i 36 milioni e mezzo di bottiglie. Numeri impressionanti che dimostrano come non saranno le offese di alcuni cittadini calabresi a danneggiarci“.

Parole dure, proprio a ridosso, tra l’altro, di un’importantissimo riconoscimento che riguarda tanto il Prosecco quanto l’Italia tutta: le colline del prosecco sono ora patrimonio dell’Unesco.

Fonte: corrieredelveneto. corriere.it