Zona arancione: quasi tutta l’Italia ci finirà da domenica, dice Giovanni Toti

I nuovi parametri per calcolare i colori delle zone, preannunciati dal ministro Roberto Speranza alle Regioni, manderanno quasi tutta Italia in zona arancione: lo preannuncia Giovanni Toti.

Zona arancione: quasi tutta l’Italia ci finirà da domenica, dice Giovanni Toti

Quasi tutta l’Italia finirà in zona arancione a partire da domenica: è quanto preannuncia ai microfoni del Tg2 il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, assicurando che è stato il ministro della Salute Roberto Speranza a sostenerlo.

“In videoconferenza con i governatori il ministro Speranza ha annunciato il combinato disposto del decreto legge e del nuovo Dpcm”, ha detto Toti, “che sta per mettere in arancione praticamente tutta l’Italia a partire da domenica con i nuovi parametri”.

I nuovi parametri che saranno inseriti nel nuovo decreto legge previsto per il 16 gennaio, e che sonostati anticipati dal ministro durante il vertice con Regioni e enti locali, porteranno a una diversa determinazione delle tre fasce di rischio in cui verrà – come ormai accade da novembre – divisa l’Italia. Con Rt 1 si andrà in zona arancione, e con 1,25 in quella rossa. Sulla base di queste nuove misure, dice Toti, praticamente tutta l’Italia da domenica andrà in zona arancione. “Non credo che gli italiani possano restare con le loro attività chiuse”, aggiunge il presidente della Liguria.

Nel frattempo, Speranza nel suo intervento con le Regioni ha anche spiegato come “i dati europei siano in significativo peggioramento” e come l’introduzione di una zona bianca (in cui le regioni entreranno se avranno un’incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l’1 e un rischio basso per tre settimane consecutive) sia un “segnale per il futuro”. Il testo definitivo del decreto legge, secondo quanto avrebbe spiegato il ministro della Salute nel corso della riunione con le Regioni, prevede il divieto di spostamento tra le regioni sarà in vigore fino al 15 di febbraio e non fino al 5 marzo.

[Fonte: Ansa]