L’Antica Pizzeria da Michele dal 1870: recensione della sede di Forcella, l’unica incontrastata

La nostra recensione de L'Antica Pizzeria da Michele dal 1870, la storia della pizza napoletana del mondo. Il menu, i prezzi, i pro e i contro.

L’Antica Pizzeria da Michele dal 1870: recensione della sede di Forcella, l’unica incontrastata

Se domandi a un napoletano quale sia la migliore pizza a Napoli, è probabile che ti risponda Da Michele. Ancora oggi, malgrado Belgrado, l’olio di semi e non di oliva, nonostante il canotto e perfino le forbici da pizza.
Se domandi a uno straniero appena tornato da Napoli dove abbia mangiato la sua prima pizza, è probabile che ti risponda Da Michele. Complice anche una certa Julia Roberts che tanti anni fa, pregando e amando, la sua pizza la mangiò proprio a Forcella.
L’Antica Pizzeria da Michele è considerato un tempio, un monumento vivente della pizza. Parlarne parrebbe quasi superfluo.

ingresso Da Michele affollato alle 11.30

Se la storia di questa famiglia continua dal 1870 ci sarà un perché, e vorrei riscoprilo stasera.
Eppure, anche i miti si possono analizzare (e, se fosse il caso, contestare). Perché mangiare da Michele non deve essere risolto in un’intoccabile pizza experience con file chilometriche, folkloristiche urla di nomi e scambio sotterraneo di biglietti, quasi da mercato nero. E come tutte le pizzerie, quasi fosse una come tutte le altre, può ben essere valutata.

Oggi parleremo della sede storica di Forcella, appunto. Ma negli anni Da Michele ha aperto anche a Salerno e, di recente, ad Aversa con l’asciutto format della sede napoletana. Grazie al progetto di Da Michele in the world, invece, il know how ormai secolare dei Condurro, si esprime in pizzerie dal menu più sostanzioso. Fin ora, il franchising vanta oltre trenta sedi tra Italia, Spagna, Giappone, Inghilterra, Germania e Dubai – pizzerie che, beninteso, poco hanno a che fare con la qualità e lo spirito di Forcella, come testimoniano le nostre recensioni redatte lungo la Penisola -.

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Tradizione e innovazione, quindi, come testimonia l’adozione di Authentico, piattaforma di certificazione della filiera degli ingredienti. Authentico è basato sulla tracciabilità blockchain che non consente modifiche dopo il primo inserimento dei dati, cristallizzando il rapporto di fiducia tra l’azienda e il consumatore.

Ambiente, servizio e menu

ode alla margherita

Non giriamoci intorno.
L’ambiente di Da Michele è piacevole nella sua scarnezza essenziale con dettagli d’antan che danno un rassicurante senso di immutabilità.

Il servizio sarebbe invece da rivedere, almeno in parte. Va bene la rapidità, anche perché non risulta affrettata. Molti camerieri sono garbati e accoglienti, come a esempio il sorridente e giovane Ciro (che sia il nome reale o un partenopeo nom de plume poco rileva). Il benvenuto risulta un po’ troppo oleografico. Lo spaesamento per chiunque venga da più al nord di Caserta è inevitabile. Lo costruiscono certosinamente le file oceaniche e ininterrotte, le poco rassicuranti urla del personale con un italiano alternato a un inglese da definire ottimisticamente incerto e la caotica fila fisica per l’asporto. Tra spintoni e frasi incomprensibili, ho visto più di un giapponese invocare la proverbiale calma del Sol Levante.

Infelice occorrenza, forse circoscrivibile solo alla specifica mattinata della nostra visita: il pagamento era possibile solo in contanti.  Un guasto alla linea veniva pertanto reitearatamente annunciato, questo in un inglese stranamente quasi irreprensibile! Ma sarà la tipica malizia muliebre a guidare questa notazione.

Infine, imperdonabili nel 2023 i bicchieri di plastica a tavola: se proprio non si può passare al vetro per motivi di rapidità del servizio o vattelappesca, si utilizzassero almeno dell’alternative in cartone. Vedere tanta plastica, sicuramente la migliore disponibile ma pur sempre plastica, fa male agli occhi e al cuore.

Fatte queste critiche perfino puntigliose restano pochi appunti. Anzi forse proprio nessuno.

menu esterno da michele

Le pizze da Michele sono quasi incontestabili.
Recentemente giunte a quattro, Margherita, Marinara, Cosacca e Marita (metà margherita, metà marinara), le pizze sono enormi dischi volanti di felicità.
I due forni lavorano incessantemente. Eppure nella mezz’oretta della mia presenza all’interno del locale, ho visto passare solo pizze perfettamente cotte: miracolo o processi controllati allo spasimo?

La Marinara, la Margherita e la Cosacca

la marinara di da michele

La Marinara strabordante, sottile come le sue sorelle, profumata, senza eccesso di pomodoro in prossimità dei cornicioni, ma non scarica. Cosa chiedere di più?
La Cosacca, antica  tradizione partenopea per un po’ di tempo fuori dai radar dei pizzaioli più modaioli: pomodoro, basilico e pecorino. Sapida al punto giusto, piacevolissima al palato, forse il condimento che più esalta l’impasto di Da Michele.

uno sguardo dentro la cosacca di Da michele

la margherita di Da Michele

La Margherita con fior di latte di Agerola: molto buona ma forse qui l’assenza dell’olio d’oliva un po’ si sente, sperando che Alessandro Condurro, Amministratore  di Da Michele in The World non se ne dolga. Qui si  usa solo olio di semi, come in effetti si è sempre fatto nelle pizzerie napoletane almeno fino ai primi anni 2000, quando poi iniziò la wave di nobilitazione gastronomica della pizza napoletana, operata primo tra tutti da Enzo Coccia. Qualcosa però tra fioridilatte e olio pare non funzionare, ma è veramente questione di sfumature. Il risultato resta bombastico, si rassicuri l’alfiere dell’olio di semi, particolarmente suscettibile a contestazioni in materia.

Conto, accessibilità e beverage

conto da Michele

La proposta di bevande è essenziale coerentemente con lo spirito del locale. Certo la Nastro Azzurro come unica birra disponibile è una stilettata al cuore, ma tant’è.
Prezzi contenutissimi, anzi prezzo contenutissimo: 5,50 € per tutte le quattro pizze proposte. Coperto simbolico da 1 € a persona , a questo punto forse addirittura da assorbire nel prezzo delle pizze, anche per l’antica querelle che per gli stranieri il coperto rimane un istituto misteriosissimo.
Accessibilità manco a dirlo del tutto inesistente. Dispiace molto che una realtà così ecumenica non possa avere una pur piccola accortenza per i diversamenti abili. Si aggiunga che i bagni sarebbero decisamente da curare meglio.

Opinione

pizzerie

L’Antica Pizzeria da Michele rappresenta un monumento vivente alla pizza napoletana e in un certo senso alla città stessa. Non mancano alcuni difetti più di forma che di sostanza, ma non può essere che amore al primo morso. Sarebbe un 9,5 ma la plastica e il caos dell’attesa incidono sull’esperienza complessiva.

PRO

  • Pizze meravigliose e senza tempo
  • Cotture irreprensibili
  • Cosacca imperdibile

CONTRO

  • bicchieri di plastica, ma perché?
  • accoglienza troppo caoticamente napoletana
  • accessibilità sotto zero
  • menu beverage stanco
VOTO DISSAPORE: 9 / 10
Voto utenti
L'Antica Pizzeria da Michele 1870
L'Antica Pizzeria da Michele 1870
L'Antica Pizzeria Da Michele, Via Cesare Sersale, Napoli, NA, Italia