Pizza a metro, l’Università della pizza contro Vico Equense: chi ha inventato il sistema metrico decimale?

D'ora in avanti, potrete fare la pizza al centimetro, o al massimo al decametro: quella al metro è appannaggio dell'Università della Pizza, rivendicata in esclusiva a fronte di un'iniziativa comunale di Vico Equense.

Pizza a metro, l’Università della pizza contro Vico Equense: chi ha inventato il sistema metrico decimale?

A inventare il sistema metrico decimale (o quantomeno ad adottarlo per prima), dice l’Encicolopedia Treccani, fu la Francia, e noi gli crediamo, anche perché non abbiamo certo la forza di Gigino dell’Università della pizza per sostenere il contrario e diffidare tutta Vico Equense dal rivendicare la paternità della pizza a metro.

L’abbiamo inventata noi, dicono gli eredi di Gigino Dell’Amura, storico punto di riferimento – conosciuto a livello internazionale – di Vico Equense. E sembrano utilizzare toni bellicosi nei confronti del comune, reo di essersi appropriato della paternità della pizza a metro, o forse del metro stesso, non ci è effettivamente troppo chiaro.

Perché, a sentir loro, la ricetta originale e autentica della pizza a metro appartiene all’Università della pizza, e anche se ammettono di essere consapevoli di non poter “impedire a nessuno di fare una pizza e di venderla al metro” (magari al centimetro, o al decametro, ma al metro proprio no), gli eredi di Luigi Dell’Amura fanno sapere che sono pronti a tutelare ” il nostro marchio, che è registrato, la nostra ricetta, il nostro metodo e processo di lavorazione nonché la nostra storia in tutte le sedi opportune“. Dunque occhio, voi sarti della pizza: da oggi vendete la pizza a un metro e dieci, e quindici al massimo, oppure – per evitare ogni inconveniente legale – fate che dirottarvi sui pollici, all’anglosassone. E risolverete il problema.

La vicenda

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Qualcuno lo dica al comune di Vico Equense, così la chiudiamo qui una volta per tutte. Perché è lì che si trova l’impasto della discordia: in un’iniziativa di promozione turistica lanciata dal comune. Il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, lancia un progetto e un logo per raccontare “Vico al Metro“, con la sua storia di pizza a metro (di cui la pizzeria di Gigino Dell’Amura è certamente massima rappresentante) che, in questo modo, vuole farsi eccellenza del territorio, capace di spingere Vico come “Città della Creatività enogastronomica” da candidare all’Unesco.

A questo si accompagna il marchio di Denominazione Comunale per la pizza a metro: “un’opportunità, perché frutto di una legislazione regionale che ha riconosciuto la pizza al metro e Vico Equense come una destinazione territoriale non solo legata ai luoghi e le sue eccellenze enogastronomiche ma anche alle tradizioni e l’identità che rappresentano“, spiega l’assessore regionale al turismo Felice Casucci.

Ma non tutti sono d’accordo. Perché la pizza a metro di Vico sarà anche simbolo di tradizione e identità, ma c’è chi la rivendica come propria, mica come patrimonio cittadino.

La risposta dell’Università della Pizza

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Pronta arriva la levata di scusi della famiglia Dell’Amura, formata dagli eredi di Gigino, che nel 1959 iniziò a fare la pizza a metro. E che in effetti poteva essere coinvolta in tutto questo dall’amministrazione comunale, giusto per tutelare la tradizione senza fare un pasticciaccio.

Se il Comune di Vico, come operazione di marketing territoriale, vuole istituire una De.Co. per la pizza ben venga ma va detto che si tratta di una pizza diversa da quella famosa in tutto il mondo, cioè quella ideata da Gigino e a tutt’oggi venduta esclusivamente all’Università della pizza, cioè nello storico locale di via Nicotera (Pizza a Metro da Gigino – l’Università della Pizza)”, fa sapere la famiglia con un comunicato stampa, aggiungendo che “questa De.Co. non identifica la nostra ‘pizza a metro’ che ha una ricetta e canoni ben precisi e unici. La denominazione così come da loro proposta, identificherà, se mai, una pizza vicana nata sull’onda del successo di pizza a metro ma che ne rappresenta solo un prodotto similare“.

In definitiva – dicono gli eredi di Gigino, piuttosto arrabbiati per l’iniziativa – “il provvedimento così com’è estenderebbe di fatto la tutela a tutte le pizzerie che a Vico propongono la pizza non tonda ma rettangolare giocando sull’equivoco del nome. Tutti possono servire oggi una pizza al metro, ma solo all’Università della pizza si può degustare la pizza secondo la tradizione di Gigino, tramandata di generazione in generazione“.