Pizzeria Pepe in Grani, recensione: può il miglior pizzaiolo nascere vicino Caserta?

La nostra recensione di Pepe in Grani, celebre pizzeria di Caiazzo (CE) di Franco Pepe. Il menu, i prezzi, le opinioni, i pro e i contro.

Pizzeria Pepe in Grani, recensione: può il miglior pizzaiolo nascere vicino Caserta?

Esiterà un giorno più doloroso di questo. Non lo individuiamo adesso, ma esisterà. Forse sarà (presago el cor mel dice) quello in cui dovremmo incoronare miglior pizzaiolo del mondo un romano che fa la pizza tonda fina. Lo scenario è troppo catasfrofico e irreale per potersi manifestare. Cosa verrà, quindi,  appena prima di questa surreale sciagura? Ipotizzare che il miglior pizzaiolo al mondo sia Franco Pepe, casertano. Fosse casertano! No, nemmeno. Pepe è di un oscuro luogo di nome Caiazzo! A piazza dei Martiri, fino al 2012 non se ne era mai sentito parlare. E se non si conosce lì, un luogo non è degno di nota!

Pepe in Grani, Caiazzo, la pizzeria amata da Netflix

Caiazzo, la scalinata stretta che porta da Pepe in GraniPepe in grani ingresso e filosofiaPepe in grani area esterna al piano inferiorePepe in Grani la terrazzina superiore

San Gennaro ringraziando, la nostra tesi è già svantaggiata in partenza: come può essere Franco Pepe il miglior pizzaiolo del mondo se in 50 Top Pizza Italia 23 è solo al 14esimo posto?

Quindi, accendiamo il televisore: non dobbiamo più difendere l’onore di una città intera. Guardiamo un po’ di Netflix. Chef’s Table  edizione pizza. Ecco, ci sono solo due pizzaioli italiani:  Gabriele Bonci (romano) e Franco Pepe, noti luoghi. Come può essere?

Corriamo in Caiazzo, Ifigenìa!

Difenderemo dall’ umiliazione la storia millenaria della pizza napoletana. Sì, millenaria. Lo dicono Gino Sorbillo e il direttore del sito archeologico di Pompei, entrambi pare da sobri. Nessuno dei due ha mai detto corbellerie in pubblico. Nes-su-no.

Caiazzo pare un luogo molto carino, sia detto. Fortuna che non si diano punti per la bellezza del borgo. Certo, portare il mondo intero qui non deve essere stata impresa da poco. Sarà un caso!

Ingresso minimal, alla fine di una stradina un po’ ripida e tutta in scale di pietra. Ci sono delle panche per le attese che paiono essere molto lunghe. Piccola criticità? Il sistema di prenotazione. Inevitabile  ma farraginoso ed iniziatico. Duole dire che non sempre, pur arrivando precisissimi all’orario della propria prenotazione, si entri subito. E pensare che il complesso modulo di prenotazione intima di arrivare in orario o vattelapesca.

Il colpo d’occhio iniziale è notevole: ampio vestibolo con cassa, reception e cucina parzialmente a vista, doppi forni che si scorgono allungando il collo e uno spazio che si dipana in più direzioni. L’edificio, originariamente del ‘700, è stato sottoposto ad un recupero conservativo; anche gli interventi che sono stati  messi in essere per renderlo funzionale alla pizzeria sono rispettosi della storia.

Tra sale e terrazzini e scale, molte scale e scalini si deve dire (no, accessibilità manco a pensarla), la pizzeria è dinamica ed interessante. L’accoglienza buona forse un po’ sbrigativa, sebbene si noti la febbrile attività di tutto il personale. Scorgiamo un proiettile che sale e scende. Asciutto e ben severo, critica tutto: sarà un ispettore dei Nas in borghese.

Il menu, gli antipasti, le pizze di Franco Pepe

Pepe in Grani Pepe Stritz

Colpo doppio Pepe in Grani

Pepe in Grani mediterraneaCalzone di scarola riccia Pepe in Grani con olio EVOpepe in grani calzone scarola riccia dettaglioBufala Profumata, AIRC approved, Pepe in Grani la monumentale margherita sbagliata di Franco PepeStraccetti zucchero e cannella con miele e rosmarino Franco Pepe

prenoto che diventa scontrino Pepe in Grani

Certo l’ambiente è bello, ma di questo fantomatico Pepe ancora non sappiamo niente. Non può mica essere più bravo di un VEROPIZZAIOLONAPOLETANO (marchio registrato), quello che è trisnipote d’arte e aveva una nonna di un certo tipo!

Aperitivo brillante, una versione rivisitata dello Spritz. Prendendo spunto dalla ricetta originaria con il vermouth, Pepe e i suoi mixologist hanno ideato un cocktail che sa di fragola: la falanghina spumantizzata sostituisce il prosecco. Molto piacevole l’idea che venga preparato al tavolo, con relativa spiegazione. Mentre studiamo il menu ricco e con varie combinazioni di possibili percorsi (si può anche ordinare à la carte), saggiamo due sfizi: Colpo Doppio (6€) e Mediterranea (5€). Un cono fritto con un’idea di parmigiana di melanzana, diventata una crema densa che riporta in una cucina estiva campana e uno spicchio di pizza fritta con sedano e crema tonnata con battuta di pomodoro. Iniziamo già a sentirci avviliti: la frittura è impeccabile, nella montanara il contrasto caldo e freddo stimolante, come piacevolissimo è il sedano che rinfresca gustativamente.

Fortuna che ci sia aria a Caiazzo: il sudore ci imperla la fronte solo per la stizza.

Nel frattempo, quel magro figuro scorto correre febbrile lungo le scale, gironzola anche per i tavoli e dà consigli su come mangiare le pizze al meglio: deve essere proprio uno squilibrato!

Non sentendoci pronti per una vera e propria degustazione (questo esordio così convincete ci ha quasi chiuso lo stomaco), prendiamo le versioni mignon di un piccolo plotone di esecuzione: Margherita Sbagliata (10€), Bufala Profumata (15€) e il Calzone Scarola Riccia (12€), tutte saranno decurtate nel prezzo in quanto mignon.

Evviva la margherita è sbagliata: quale pizzaiolo non sa nemmeno fare una banale margherita? Come può essere tutto al rovescio di come si è sempre fatto a via Forcella? Sarà una porcheria! Carina è carina, ma… diamine è buonissima!

Siamo  certi che però la Bufala Profumata sarà immangiabile. Del resto bresaola sulla pizza, ma che significa? Mentre sorridiamo felici pregustando la debacle che riporti in auge la VERAPIZZANAPOLETANA, notiamo con orrore che l’errabondo borbottone si sta avvicinando al nostro tavolo. Sorride perfino. Ecco l’agnizione: sul sacro sacerrimo mantesino scorgiamo il nome. Ceeeeerto che è lui! Franco Pepe, lanciato un sguardo di brage a un collaboratore, resosi colpevole di aver respirato fuori ritmo, ci spiega che questa come un’altra selezione di pizze sono state realizzate per ripensarne l’apporto nutrizionale. Il progetto si chiama Pizza Mediterranea: è sostenibile, antispreco e in alcuni casi approvata dall’AIRC. Sarà difficile farlo con Pepe ancora nelle vicinanze che sta allietando di altre spiegazioni i malcapitati del tavolo affianco, ma oramai sghignazziamo apertamente: dove sono i cicoli, dov’è lo strutto, cosa dovremmo fare con il cornicione e il Pepe dressing, cosa sarebbe quella verdura nel nostro piatto con tanto di semi?! Il sorriso ce lo spegne il morso. Eccellente pure questa. Perfino con tutto l’impasto chiamato Zero Pepe, che a questo punto crediamo sia più che altro un’invocazione. A proposito zero Pepe pure noi: lo vediamo correre inseguito dai carboidrati decurtati verso il piano superiore con passo marziale. Nel tragitto ha fatto anche un complimento al sommelier. Deve essere una creatura speciale per essere considerato meritorio da questo proiettile overthinking!

Il calzone di scarola con olive caiazzane non lo menzioniamo nemmeno, deve essere un mero caso che sia la cosa più buona mangiata oggi. Capita anche ai casertani di indovinare un piatto.

Beviamo la birra creata proprio per Pepe in Grani e incrociamo le dita: il dolce sarà orrendo!

Infatti: stracetti con miele e rosmarino profumati di cannella da intingere in ricotta. Vi rendete conto che idea insensata? Li finiamo con la bava alla bocca solo perché mentre ci stiamo alzando per pagare in cassa, proprio come nelle peggiori pizzerie di Caserta Sud, arriva di nuovo Pepe. Che sia uno stalker?

Cosa possiamo dirgli se non che vorremo ricreare la scena di American Beauty, ricoprendoci con quegli stracetti? Un modo come un altro per liberarcene. Ci guarda come se fossimo pazzi noi, l’impudente. Fortuna che lo chiamino per fare delle foto. Manco fosse il miglior pizzaiolo del mondo!

Opinione

pizzerie

Se esistesse il miglior pizzaiolo del mondo, cosa chiaramente impossibile anche solo a volerci pensare con un minimo di logica, Franco Pepe – nonostante sia casertano – potrebbe concorrere a pieno titolo. Pepe in Grani è un luogo elegante ma accogliente, con un servizio attento e accurato anche per la capillare presenza del titolare. Il menu è ampio e ben riflettuto. La selezione di beverage notevole ma non sovradimensionata. Pepe ha ripensato la pizzeria non snaturandola, rendendola un luogo di cultura anche dal punto di vista nutrizionale. Non sarà la pizzeria migliore del mondo: sicuramente è un luogo da non perdere.

PRO

  • Pepe sempre presente e attento, molto disponibile al dialogo
  • Servizio cortese
  • Prezzi più che adeguati al contesto e all'elevata qualità del prodotto
  • Stracetti meravigliosi
  • Margherita Sbagliata innovativa e monumentale
  • Pizze mediterranee frutto di studio e approvate dall'AIRC

CONTRO

  • Sistema di prenotazione da migliorare
VOTO DISSAPORE: 10 / 10
Voto utenti
Pepe in Grani
Pepe in Grani
Pepe In Grani, Vicolo San Giovanni Battista, Caiazzo, CE, Italia