 Sarei tra gli italiani che la Rustichella non l’hanno mai mangiata. Una minoranza. Dice Autogrill che i miei connazionali lo fanno 550 mila volte in un anno. Ignoro il sapore del panino più amato e non essendo il solito gastrosnob, eccomi in preda a un discreto rimorso. Posso fornire le prove che al junk food dell’Autogrill è attribuibile il crollo delle mie difese gastro-immunitarie. Ancora oggi piango la prematura scomparsa della torta al cioccolato dal banco dei dolci al cucchiaio.
Sarei tra gli italiani che la Rustichella non l’hanno mai mangiata. Una minoranza. Dice Autogrill che i miei connazionali lo fanno 550 mila volte in un anno. Ignoro il sapore del panino più amato e non essendo il solito gastrosnob, eccomi in preda a un discreto rimorso. Posso fornire le prove che al junk food dell’Autogrill è attribuibile il crollo delle mie difese gastro-immunitarie. Ancora oggi piango la prematura scomparsa della torta al cioccolato dal banco dei dolci al cucchiaio.
I Tuc e le Chipster mi insufflano nell’orecchio pensieri sconci, pratico le partenze intelligenti ma di intelligente in quello che mangio durante l’esodo non c’è neanche l’ombra. E ora voglio incontrare i miei simili, gente che non ha paura a confessare scofanate di Camogli e Apollo (Apollo, che roba è?) o i raptus per grissini e nutella macinati a Cantagallo Ovest.
Qual è il gianc-fud estivo per cui avete coniato il motto “godi come una bestia e fottitetene del resto come se non ci fosse un domani”? E come vi nutrite durante gli esodi? Vi ponete domande su stupidità e intelligenza o ci date dentro alla grande anche lì?
[Fonti: Corriere, immagine: Corriere]