Il melodramma dei Cipriani: “serviti à la carte”

C’era una volta Arrigo Cipriani, figlio di Giuseppe, il fondatore della dinastia che nel 1931 ha aperto l’Harry’s Bar di Venezia, ai cui tavoli si sono seduti re, principi, protagonisti della Storia e stelle dello spettacolo. Schietto, divertente e politicamente scorretto, Arrigo è una specie di Lorenzo de’ Medici dei ristoranti, che con la famiglia regna su un impero esteso da Venezia a New York con sconfinamenti in Argentina, a Londra e Singapore. Poi, a un bel momento, il perché e il percome ditecelo voi, tutto si è messo a girare storto. Fino all’asta di mobili e accessori dei locali newyorchesi indetta da per il prossimo 7 settembre dalla banca Capital One per ripianare un debito da 4 milioni di dollari.

La commedia dei Cipriani si è trasformata in melodramma. Titolo: “Mio Dio come siamo caduti in basso”. Riassumiamo con l’aiuto del blog americano Eater.

01/08/2007 – Per il fisco americano Giuseppe Cipriani e il padre Arrigo sono evasori. Se non vogliono finire in galera devono restituire la (modica) cifra di 10 milioni di dollari nell’arco di tre anni e mezzo. [Il Giornale]
05/09/2008 – Ancora guai per Giuseppe Cipriani. La State Liquor Authority, agenzia che regolamenta il mercato delle bevande alcoliche negli Stati Uniti, vuole revocare la licenza per la vendita di alcol. La legge americana prevede infatti che chi è coinvolto in procedimenti penali (evasione fiscale, appunto) non possa somministrare alcolici. [Corriere.it]
06/08/2008: Curiosamente, la disputa con la State Liquor Autorithy sulla licenza per la vendita di alcol si risolve quando la famiglia destina 500.ooo dollari all’agenzia americana [Eater]
24/11/2008: Il capo della State Liquor Autorithy dichiara di aver subito pressioni dall’ufficio del Governatore di New York allo scopo di concedere la licenza per la vendita di alcol ai Cipriani. Due settimane più tardi il collaboratore del Governatore di New York accusato delle pressioni si dimette [Eater]
01/08/09: Dopo una lunga disputa, la società immobiliare Tishman Speyer, padrona di casa, consegna un avviso di sfratto alla famiglia Cipriani, costretta a chiudere il celebre ristorante Rainbow Room all’ultimo piano del Rockfeller Centre, celebre per la vista mozzafiato su New York [America Oggi]
22/12/2009: Altro processo per Giuseppe Cipriani, questa volta denunciato da un gruppo di suoi dipendenti per violazione delle leggi sul lavoro [Eataer]
31/05/2010 – Un impressionante sciame di api attacca il ristorante Cipriani Downtown [Gothamist]
27/08/2010 – I Cipriani stanno cercando di fermare un’asta di mobili e accessori dei loro locali newyorchesi indetta dalla banca americana Capital One per ripianare un debito da 4 milioni di dollari. “Potrebbero esser costretti a vender tutto, compresi i lavelli della cucina», commenta pittoresco il New York Post. L’asta è in calendario il 7 settembre presso uno studio legale di Manhattan [Corriere del Veneto]

[Immagine: Eater, Vanity Fair]