Il nuovo Earl Grey? Non è la mia tazza di tè, strillano gli inglesi alla Twinings

Predisporsi all’autunno sorseggiando non un’altra scimunita lattina di ice-tea, bensì una tazza di Earl Grey preparata con tutti i sacramenti. Cosa c’è di meglio per venire a patti col rientro? Io li capisco gli affezionati clienti che su Facebook e sul blog stanno prendendo Twinings a male-parole. Riunita una cricca di cervelli del marketing in ansia creativa, il più antico produttore britannico di tè ha rinnovato la famosa miscela, sempre fedele alla sua formula da 108 anni. Un po’ di limone qui, un pizzico di cedro lì ed ecco l'”Earl Grey Aromatics”: “Pessimo”, “Sa di detersivo al limone”, “Perfino quello del supermercato è migliore”, questi i commenti degli affezionati all’Earl Grey che fu.

Dicevo, io li capisco, perché nella loro lucida follia sono convinti che il tè, per varietà e gamma espressiva, arrivi a rivaleggiare con il vino. E non è che un giorno ti alzi e cambi la formula del barolo di Gaja. Altrimenti te lo meriti l’inevitabile gruppo di protesta su Facebook.

Twinings comunquque considera un successo il rilancio della miscela e non intende tornare indietro, precisa anzi che con Aromatics la sua quota nel mercato dell’Earl Grey, una miscela di foglie cui si aggiunge l’olio estratto dalle scorze del bergamotto, è aumentata.

Ora, non voglio neanche a immaginare cosa succederebbe se qualcuno pensasse di rinnovare la miscela del Dahongpao, il tè più caro del pianeta. Peggio dei London riots, ci scommetto.

Il tè cinese del vero gastrofanatico, che in Gran Bretagna conta i più accesi sostenitori, proviene da 6 alberi originariamente piantati per servire gli imperatori della dinastia Ming in una piccola area di montagna della provincia costiera orientale di Fujan. Le preziose foglioline si vendono a circa 1200 euro al kg, quotazione (decuplicata nell’ultimo anno) che lo ha inserito nella ristretta cerchia di bevande e alimenti — lo champagne francese, il caviale russo o persiano, il tartufo piemontese — che tutti vorrebbero avere sulla propria tavola ma pochi possono permettersi.

A proposito, se lì fuori qualcuno l’ha provato e vuole spiegarci come mai è così speciale, si accomodi pure. E visto che ci siamo, mentre il confronto tra Twinings e i suoi clienti degrada in pollaio, volete dirci quale miscela non vi ha mai mandato di traverso l’ora del tè?

[Crediti | Link: Il Post, Facebook, Spigoloso. Immagine: Daily Mail]