La cazzatona epic fail di Alessandro Di Pietro: “Il pomodoro pachino è mafioso”

A forza di cazzeggiare a vanvera qua e là, era inevitabile che prima o poi imbroccasse la cazzatona epic fail su qualche argomento sensibile.

Chi di cibo ferisce eccetera.

Alessandro Di Pietro è il giornalista (!) che “rovina ogni pranzo della nostra vita” (© Nonciclopedia) presentando su RaiUno Occhio alla spesa, intorno alle 11.

Il 3 febbraio scorso, con l’espressione ingrugnata del soprammobile riproduttivo che fiuta i 5 minuti di celebrità, aveva invitato gli spettatori a boicottare il pomodoro pachino, specialità Igp siciliana, perché la produzione sarebbe “in odore di mafia”.

L’inopportunità semi-delirante non era stata accolta proprio a paccate sulle spalle, chiaro, anche un bambino di 5 anni capirebbe che così va in pezzi l’immagine di un prodotto diffuso in mezzo mondo. Per dire, a gennaio, prima della sparata, il prezzo pagato ai produttori del pomodoro arrivava a 2,00 euro/kg, mentre ad aprile era sceso a 1,50 euro/kg.

Ma la parte migliore sta nel come si è arrivati alla strampalata bufaletta giornalistica. Di Pietro ha presentato un’intervista al procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. «Abbiamo scoperto – rivelava Grasso – che i pomodori prodotti a Pachino vengono portati a Fondi per il confezionamento e poi di nuovo sui tir per tornare in Sicilia da dove vengono messi sul mercato». Un via vai che comporterebbe rincari fino a undici volte il prezzo pagato ai produttori.

Da qui le conclusioni tutte sue tratte da Di Pietro: «Rincari che finiscono per finanziare le attività della criminalità organizzata».

La pretesa che ci bevessimo allegri e compiaciuti quest’altra bufaletta giornalistica si è scontrata con il Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino, che ha querelato per calunnia e diffamazione la Rai e Alessandro Di Pietro. E che dal suo blog rinnova la richiesta di una pubblicità riparatrice, ennesima promessa non mantenuta dei politici italiani.

Alla luce di quest’altra bella storiella vogliamo aggiornare la blacklist dei gastro-comunicatori televisivi?

I miei 5 cent:
(1) Alessandro Di Pietro
(2) Sua Falsità Antonella Clerici
(3) Simone “Io fo lo Show Cucching” Rugiati.
(4) Max “Laudadobermann” Laudadio.
(5) Benedetta “Forrest Gump” Parodi.

[Crediti | Nonciclopedia, Corriere, Igp Pachino. Immagine: Antonio Tomacelli]