Scusa America, ma mangiare 54 hot dog in 10 minuti non è uno sport

Ve lo dico soprattutto perché gli americani lo calcolano più dei mondiali sudafricani che entrano oggi nella fase calda con la prima semi-finale Uruguay-Olanda. Joey “Mascella” Chestnut ha vinto il suo quarto titolo consecutivo + 150.000 dollari mangiando 54 hot dog in 10 minuti al “Nathan’s Hot Dog Eating Contest” di Coney Island, New York, la gara per (decerebrati) sbranatori di panini che con quella di lunedì è arrivata alla 95esima nazione. “Sapevo cosa fare” ha detto Chestnut dopo la vittoria su Tim “Eater X” Janus, lanciando parole di sfida anche per il suo arci-rivale e sei-volte campione Takeru Kobayashi: “Fosse stato un vero uomo avrebbe gareggiato contro di me”. Kobayashi, che non avendo firmato il contratto di esclusiva con la Major League Eating non poteva partecipare alla gara (ebbene sì, esiste una Lega mangiatori di hot dog), è stato arrestato dalla polizia dopo essere piombato sul palco indossando una t-shirt nera con la scritta “Free Kobi”.

 

Dispiace fare i guastafeste, ma qui si dimentica che equiparare la sfida di New York per mangiatori di hot dog a uno sport è una cosa totalmente priva di senso. Il fatto che qualcuno riesca a trangugiare 54 panini in 10 minuti non lo trasforma magicamente in qualche tipo di celebrità sportiva. Direi piuttosto in uno stupido mostro dalla bocca larga e la mascella iperattiva che non merita successo, trofei, consensi, premi in denaro e medaglie, casomai un terapia psichiatrica intensiva.

Altrimenti possiamo considerare Glauco Natali, 211 chili, detto “Il Duca”, vincitore nel 2009 di Mangiathlon, la gara di Rimini che premia chi ingrassa di più dopo una sbafata terrorizzante, alla stregua di Wesley Sneijder?

Oppure facciamo discipline olimpiche il poker e la lap dance? E perché non il beer pong e la morra? Forse anche Guitar Hero?

[Immagine: Getty, video: Repubblica]