Le cinque cose del Vinitaly che non trovate nei comunicati stampa del Vinitaly

3407218854_0ed65a05cd1. Primaditutto: la crisi, c’è? Dov’è? Si palesa? Risposta: no, io non l’ho vista; chi pensava di assistere ai primi scricchiolii che precedono il crollo della civiltà occidentale resta deluso: questo Vinitaly, quanto ad afflussi, caos, parapiglia e parcheggi assaltati sembra la copia di quello dell’anno scorso; e di due anni fa; e di tre; eccetera. E allora, la famosa crisi? Sembra che sia per le strade di Londra, e non per i meandri della fiera; assalta gli sportelli bancomat londinesi e lascia intonsi gli stand.

2. Segni della crisi che non c’è: possibile che alcuni espositori continuino a non sapere dove stia il listino prezzi? Chiedi “quanto costa” e quelli ti osservano tra il garrulo e il distratto: ah, già, i prezzi, non ricordo.

3. Segni della crisi che non c’è (parte seconda): possibile che per chi si ostina a pagare anticipato alcuni produttori pratichino solo il 3 (tre) percento di sconto? Una roba simbolica; ma insomma, li volete incoraggiare ‘sti buyer?

4. Fin’ora questo Vinitaly, esattamente come i precedenti, si conferma la fiera più caotica, orgiastica, peggio organizzata che si conosca; si potrebbe parlare per ore di bagarini fuori dagli ingressi che vendono i biglietti (sotto i cartelli con su scritto: vietato il bagarinaggio). Oppure potremmo dire degli imperscrutabili e arcani disegni degli addetti al traffico, che depistano i flussi di auto in tutte le direttrici possibili, tranne quelle rivolte ai parcheggi; questa è una totale fiera paesana elevata a potenze ennesime; eppure siamo qui.
Mi piacerebbe, per una volta, non leggere più lagne su quant’è brutto il Vinitaly; la notizia è: lo sappiamo benissimo; ma ci piace. Ci piace (mi piace) l’atmosfera orgiastica e strapaesana da fiera campionaria, perché, incredibile a dirsi, pure in questo caos si riesce a lavorare ed essere produttivi. Lo sappiamo benissimo quanto tutto qui sia sottosopra (ci stiamo da giorni); ma quel che mi piace ancor meno è il tono di chi, decidendo saggiamente di starne alla larga, ci guarda come tanti minus habens; per favore, siate un po’ più tolleranti, che qui si sta facendo il fatturato. Un po’ di rispetto per chi ha cura del PIL.

5. Comunque, anche tu, Ente Fiera, un paio di miglioramenti me li devi introdurre: per dire, metti queste benedette indicazioni ad ogni incrocio di stand: da che parte è il padiglione 9? Se vado di qui, raggiungo il 10 oppure il 7? Quando finalmente trovo qualche tipo di segnaletica, ho percorso un chilometro, per accorgermi che ho sbagliato. Sul wi-fi inesistente, o a prezzi demenziali, velo pietoso. Del resto lo usiamo solo noi, quattro gatti digitali.