I pomodori ripieni con amaranto e salsa tahina sono una variante dei pomodori ripieni di riso, tipici della cucina romana. Come quelli, si servono freddi, e come quelli hanno alla base un cereale inserito all’interno dei pomodori per creare un piatto unico. Le similitudini però si fermano qui, se la ricetta romana prevede lunghe cotture, qui i pomodori rimangono crudi, e il ripieno, con l’aggiunta di salsa tahina, è più cremoso che croccante, con un gusto originale, e una consistenza simile a quella di un gelato, una volta raffreddata in frigo.
Si tratta di una ricetta molto versatile, perché, oltre alla tahina e al formaggio, si può condire l’amaranto praticamente con qualsiasi cosa vi piaccia: noci, nocciole, mandorle, verdure a dadini, capperi, pezzetti di olive e così via…
L’amaranto è uno pseudocereale (come la quinoa) e viene dal Centro e dal Sud America, dove ancora oggi rappresenta una buona parte dell’alimentazione delle popolazioni indigene. A differenza dei cereali, contiene molte proteine, tra cui la lisina, di cui i cereali spesso sono privi. Ha inoltre un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro che lo rendono un cibo davvero salutare: non a caso gli Aztechi solevano chiamarlo “il grano degli dei”.
INGREDIENTI
- Pomodori medi 8
- Amaranto 100 g
- Acqua 500 ml
- Tahina 2 Cucchiai
- Zucchine piccole 2
- Scamorza dolce 1
- Basilico fresco
- Sale fino
Preparazione
Risultato
