La ratatouille, è una nota ricetta molto diffusa di origine provenzale che porta in tavola le verdure e i profumi dell’estate.
In realtà la ricetta che conosciamo noi e il piatto diventato famoso grazie all’omonimo film e al suo topolino chef è ben diversa da quella che è la versione originale anche se col film ha un legame molto forte.
Infatti, rat in francese significa topo e la parola francese ratatholo indica appunto “cibo da topi” , “minestra riscaldata”, “avanzo di cucina” un piatto tutt’altro che invitante preparato con ogni sorta di scarto, che al posto di essere buttato finiva in cottura per essere servito come pasto base ai carcerati.
Il piatto diventa prelibato solo agli inizi del ‘900 quando in Francia giungono dal nuovo mondo le prime zucchine, i pomodori e i peperoni, cosi i contadini della Provenza cominciano a sostituire le vecchie verdure di scarto con tocchetti delle nuove coltivazioni, profumandole con le erbe tipiche e ottenendo un nuovo piatto, molto semplice ma estremamente nutriente.
L’errore che si potrebbe fare nel preparare la ratatouille è quello di cuocere le verdure tutte insieme, infatti la tradizione vuole che le verdure siano cotte in maniera separata affinché ciascuna conservi e preservi il suo sapore.
Ma come per un orchestra, dove ogni singolo strumento suona per un grande concerto, è nel degustarle tutte insieme che si ottiene quel concentrato di gusto e sapori che all’unisono allietano il nostro palato, capace a volte, come succede nel film, di riportare alla mente profumi e ricordi d’infanzia, quelli legati alle cucine delle nostre mamme e delle nostre nonne, ricordi che scaldano il cuore.
Ed ecco che la ratatouille in tutta la sua semplicità racchiude il piacere del cibo e dello stare a tavola.
Preparazione
Risultato
