Bologna: le nuove aperture da provare questo autunno – inverno 2023

La stagione fredda bolognese è costellata di novità, tra ristoranti cinesi autentici, ristrutturazioni eccellenti e cucine creative: le nuove aperture da provare fino alla fine del 2023.

Bologna: le nuove aperture da provare questo autunno – inverno 2023

Bologna è una città ad alta densità gastronomica che negli ultimi mesi ha registrato qualche interessante novità. Si prepara un inverno interessante di nuove aperture, qualche gossip e un futuro ancora più brillante, almeno secondo le intenzioni dell’Amministrazione comunale che vorrebbe attirare in città qualche nome “stellato” per alzare la qualità dell’offerta gastronomica. Nel frattempo diamo un’occhiata alle nuove aperture più interessanti, dove la grande tradizione gastronomica bolognese è tallonata da ristoranti di cucina creativa e insegne orientali.

Allegra, Calmo, Scuro

Ristorante Calmo, Bologna

Tra le principali novità degli ultimi mesi c’è l’apertura di un ristorante dal format insolito che sta dando già grandi soddisfazioni. Si tratta dell’ultima creatura del prolifico Lorenzo Costa (Ex Oltre, Ahimè, Nasty burger e altri) che ha voluto riunire in un unico locale tre anime della ristorazione.

Si parte con Allegra, una bakery aperta 7 giorni su 7 dalle 8 del mattino fino a mezzanotte che offre speciality coffee, sfogliati di altissima qualità (grazie all’abile mano di Martino Monti), pranzi veloci e spuntini.

Calmo è invece il ristorante con servizio serale (il venerdì e il sabato anche a pranzo): soffitti altissimi, pareti rosso fuoco, cucina a vista e una gigantesca luna luminosa sono il contorno di una carta con scelte di carne e pesce sempre variate con una concentrazione di qualità.

Infine, al piano superiore, si trova Scuro, il cocktail bar provvisto di un unico grande tavolo in cemento per gli ospiti e un vero laboratorio completo di alambicco a vapore per la creazione artigianale delle basi per i cocktail.

Benso

Ristorante Benso, Chef Parisi, Bologna

Appena inaugurato dallo chef Corrado Parisi (da ultimo, al Pappagallo), Benso è un’insegna storica della città situata nell’ex ghetto ebraico, a pochi passi dalle due torri. Già ristorante del capitano della Virtus Roberto Brunamonti e del socio Giuseppe Cruciani, per anni è stato meta dei tifosi virtussini e ritrovo per le feste della squadra. Ora riapre i battenti con 3 eleganti sale completamente ristrutturate, solo 7 tavoli e cucina a vista. L’offerta è basata su una cucina di pesce ricercata e sostenibile, completata da una cantina con 900 referenze dove non mancano le bollicine italiane e francesi. Una formula di fine dining di mare che manca nel centro di Bologna e potrebbe riservare piacevoli sorprese.

Ristorante Pappagallo e Bottega al Pappagallo

Poche notizie sulla riapertura del Pappagallo, chiuso ormai da due anni dopo oltre un secolo di onorato servizio. Mentre continuano i lavori per Torre Alberici che dovrebbe tornare a ospitare la mitica insegna, si rincorrono voci su un interesse della famiglia Cerea (Da Vittorio) per la prossima gestione.

Nel frattempo gode di ottima salute la Bottega al Pappagallo, inaugurata nel dicembre 2022 da Michele Pettinicchio e Elisabetta Valenti, che hanno deciso di espandere gli spazi per offrire ai clienti anche un servizio bar. In via Marconi 22 trovano spazio il laboratorio di pasta fresca (con i famosi tortellini), il punto vendita, e un piccolo accogliente spazio che ospita una decina di coperti, a cui si sono aggiunti altri 20 nel bar accanto per chi vuole degustare direttamente sul posto le specialità bolognesi.

Scaccomatto

Il ristorante di Mario Ferrara si è definitivamente trasferito nei rinnovati locali dell’ex monastero di via della Braina (dove si trova anche l’accogliente giardino estivo dello Scaccomatto agli Orti), lasciando la sede di via Broccaindosso dopo 37 anni. Due sale: la prima sfrutta il total white per un tocco di eleganza, mentre la seconda ha un taglio da bistrot con morbide poltroncine e un grande tavolo dello chef con 8/10 posti a sedere. La cucina, invece, non fa un plissé e continua con la sua felice contaminazione bolognese-lucana che la contraddistingue da sempre.

Bon Ramen

Gli appassionati di ramen troveranno un loro piccolo angolo di paradiso in via Riva Reno dove, a fianco del rinomato Sentaku Ramen Bar, a settembre ha aperto Bon Ramen che offre i classici noodle, ma in versione cinese. In questo locale si possono gustare i classici lamiàn di Lanzhou, (capoluogo della provincia nordoccidentale del Gansu in Cina) tirati a mano con una strabiliante tecnica, tutta da ammirare nella cucina a vista. Oltre ai ricchi spaghettoni in brodo si possono trovare anche ravioli e altre specialità cinesi.

Stappo

Tra le novità da registrare sul fronte delle enoteche c’è l’apertura di Stappo di Fabio Giavedoni in via Beniamino Gigli che va ad arricchire un’offerta della zona Murri, sempre più interessante dal punto di vista enogastronomico. Poltroncine colorate e ambiente rilassante contornato da pareti con centinaia di etichette attentamente selezionate. Le bottiglie si possono acquistare per l’asporto o stappare sul posto, accompagnandole con cicheti, salumi e piatti proposti dallo chef. I più curiosi possono trovare un interessante calendario di proposte di degustazioni, aperitivi con i produttori e brevi corsi di avvicinamento alla cultura del vino.

Piazza Martino

Fino a pochi anni fa era una delle strade più anonime della città, immediatamente dietro alla stazione ferroviaria, e ora si sta candidando come fulcro della nuova gastronomia Bolognese. Stiamo parlando di Via Serra dove si trova l’omonima trattoria (uno dei locali più interessanti del panorama petroniano), il cocktail bar Fermento, l’enoteca La Fermé, La pluripremiata gelateria Stefino, mentre a pochi passi si arriva all’animato mercato Albani.

Da pochi giorni in via Serra, angolo via Tiarini, è stato inaugurato il negozio di rivendita e gastronomia Piazza Martino dove è possibile acquistare frutta e ortaggi, oltre a gustare verdure cotte e cucinate con una trentina di posti a sedere, a prezzi estremamente contenuti (tra i 5 e gli 8 euro). Tutti i prodotti sono coltivati direttamente in modo biologico nei quattro ettari di proprietà nei pressi di Crespellano. Per accompagnare i piatti si può scegliere tra alcune etichette di vino dei colli bolognesi e birre artigianali locali.

Skordato (ΣΚΟΡΔΑΤΟ)

Imam di Skordato, Bologna

Rimanendo in zona, il Mercato Albani può contare su un altra insegna che amplia l’offerta di questo effervescente luogo di ritrovo in Bolognina. Si tratta di Skordato, nuovo ristorante greco dall’offerta niente affatto scontata e con grande cura per le preparazioni. Tra i tanti ottimi piatti, da non perdere l’Imam (una melanzana al forno ripiena di cipolle, pomodoro e nocciole su crema di feta e basilico) e la stupenda moussaka leggermente profumata di cannella. Come sempre si mangia all’aperto sotto la tettoia, per cui portatevi la sciarpetta, ma se siete fortunati potete godervi un’esibizione estemporanea di canti ellenici accompagnati dal classico bouzouki.

Ravioleria Quadrilatero

Per chi non lo sapesse, il “Quadrilatero” è quella zona di Bologna compresa tra piazza Maggiore e le due torri in cui si trovano gli storici mercatini di frutta e verdura, famose macellerie, alcuni dei negozi di delicatessen, nonché istituzioni come la mitica Osteria del Sole.

Negli ultimi anni ha conosciuto anche un’invasione non troppo felice di locali specializzati in taglieri, ma l’ondata di recenti aperture porta anche interessanti novità come questa piccola ravioleria cinese con cucina a vista. I protagonisti sono ovviamente i ravioli: al vapore, bolliti o grigliati, ma anche da portare via crudi per essere poi cucinati a casa. Per farine e ripieni i quattro ragazzi hanno scelto di puntare sulla qualità fornita dalle materie prime del territorio, ma per la tecnica sono tornati in Cina per studiare la cucina tradizionale del loro paese.