Cosa dice la Legge Massari appena approvata in Parlamento

A chi è rivolta la Legge Massari, appena approvata in parlamento, e cosa dice nello specifico, tra requisiti dei candidati alle medaglie di bronzo e categorie premiate.

Cosa dice la Legge Massari appena approvata in Parlamento

Da proposta a DDL: la Legge Massari è stata approvata in Parlamento. Se ne parla da mesi, tra un Francesco Lollobrigida che già si pregusta la fila di candidati per il titolo di “Maestro” dell’italianità e il Maestro Iginio Massari confuso e felice, come direbbe Carmen Consoli. Citiamo testualmente la sua dichiarazione in merito, da La Cucina Italiana: “Una legge che porta il proprio nome per un pasticciere passa alla storia, ed è sia un onore che un onere, dovrò essere imparziale a livello operativo, per cui spero solo che mi riesca bene, molto bene; certo, fino a che non verrà esposta la normativa della legge non saprò esattamente cosa comporterà”.

La ratio della legge è lapalissiana. Ovvero premiare chi ha dato “lustro alla Patria”, in pieno stile Lollobrigida. Meno chiaro, anche con il testo del Decreto Legge alla mano, comprendere cosa effettivamente succederà. I titoli non saranno legati solamente alla pasticceria, anche se dal nome della legge in molti potrebbero presupporlo: il nome di Massari è un omaggio da parte di Lollobrigida, perché è proprio il maestro ad averlo in qualche modo convinto a istituire un premio del genere.

Legge Massari: il testo integrale

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Come scrivevo, il nome di Iginio Massari non rende la legge prerogativa per pasticcieri o simili ma rappresenta solamente il fatto che c’è anche lo zampino del maestro bresciano. Come? Perché a quanto pare il suo desiderio di emulare un premio simile francese e la proposta raccontata a Lollobrigida tra una chiacchierata e l’altra (Meloni e acquisiti sono amici di famiglia Massari) hanno avuto presa.

Legge Massari: dalla Venere di Open to Meraviglia a Iginio Legge Massari: dalla Venere di Open to Meraviglia a Iginio

Ecco perché, in più, presiederà la commissione per attribuire queste famigerate e sicuramente utilissime medaglie. Commenti a parte, la cosa più saggia e corretta è partire dalle esatte parole contenute nel disegno di legge.

Tutte le medaglie: non solo pasticceria

Il Ministro Francesco Lollobrigida ha specificato anche nel decreto che la Legge Massari non graverà sulle tasche dello stato con una cifra superiore a duemila euro, l’equivalente per il conio delle medaglie. E veniamo proprio a loro, il premio, la corona, ciò che dovrebbe elevare il cibo italiano e anche chi lo rappresenta. Le medaglie di bronzo saranno relative a sei categorie:

  • gelateria (Maestro dell’arte della gelateria italiana)
  • pasticceria(Maestro dell’arte della pasticceria italiana)
  • cucina (Maestro dell’arte della cucina italiana)
  • vitivinicoltura (Maestro dell’arte vitivinicola italiana)
  • olivicoltura (Maestro dell’arte olivicola italiana)
  • arte casearia (Maestro dell’arte casearia italiana)

Finalità e revoca del titolo

Le finalità della Legge sono la cosa su cui siamo più perplessi: molte belle parole, per una concretezza che tuttavia ci sfugge di mano. Il testo riporta che “l’arte culinaria, nelle sue espressioni, rappresenta un’eccellenza italiana che coniuga artigianalità e creatività. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ne sostiene e ne promuove lo sviluppo, orientando la propria azione al recupero delle tradizioni e alla valorizzazione delle relative professionalità”. Ok.

Chi non si dimostra più degno del titolo di Maestro (in che modo non è specificato, se a livello legale, economico, etico, morale) può essere segnalato con il rischio di perdere la medaglia. Si legge solo che “incorre nella perdita del premio l’insignito che se ne renda indegno”. Quindi?

Chi si può candidare e cosa ottiene il vincitore

Per candidarsi, il professionista deve avere alcuni requisiti. Il disegno di legge indica infatti:

  • avere concluso un percorso formativo pluriennale nel settore di riferimento
  • avere maturato almeno quindici anni di comprovata e riconosciuta esperienza nel settore di riferimento
  • avere tenuto una condotta civile e sociale irreprensibile
  • avere adempiuto agli obblighi tributari e previdenziali

Oltre alla medaglia di bronzo non ci sono cenni ad altri premi: niente incentivi economici o di formazione, per esempio. Zero incentivi economici nemmeno per i membri della commissione (“i componenti del comitato, che durano in carica tre anni, non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati”). Tornando ai vincitori, tuttavia, c’è una voce interessante: “agli insigniti del premio possono essere conferiti incarichi di esperto negli istituti professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”. Significa che terranno corsi agli studenti? Oppure che parteciperanno alla stesura dei corsi? Per ora non si sa.