Guida Michelin 2024: tutti i TOP e i FLOP di questa edizione

La premiazione si fa finalmente spettacolo, ma non abbastanza, se sul palco Pinchiorri diventa Pintoricchi. La Toscana fa il pienone, mentre il Piemonte torna a mani quasi vuote. E l'Italia insegue ancora e per sempre la Francia.

Guida Michelin 2024: tutti i TOP e i FLOP di questa edizione

Anche quest’anno è andata: la presentazione della Guida Michein 2024 – la prima in Franciacorta – è ancora l’evento gastronomico più atteso dell’anno, quello per cui chef e proprietari di ristoranti perdono qualche notte di sonno, per ansia, disperazione o per fare baldoria. La 69esima edizione della Rossa è stata abbastanza piena di sorprese, tutto sommato, anche solo considerato che il numero di ristoranti Tre Stelle in Italia è passato in un colpo solo da undici a tredici, con il ritorno in pompa magna di Nobert Niederkofler, che avevamo lasciato al St.Hubertus e che oggi ritroviamo, di nuovo in vetta ai ristoranti italiani, con il suo Atelier Moessmer di Brunico. Tutto è andato più o meno bene, dunque, poco o nulla è andato come ci si aspettava. Insomma, la Guida Michelin non perde il vizio di sorprendere, ed è probabilmente anche questo uno dei motivi del suo grande successo e dell’aspettativa che crea nel mondo gastronomico.

Tra alti e bassi, la serata al Teatro Grande di Brescia è stata colma di emozioni, in positivo e in negativo. Ma è stata colma un po’ di tutto, a pensarci bene. Volete qualche esempio? Eccovelo servito.

TOP

L’egemonia della Michelin

guida michelin italia

Iniziamo con il top dei top: che piaccia o no, che si sia d’accordo o meno, la Guida Michelin rimane l’unica guida che conta qualcosa, almeno nel panorama italiano. L’unica in grado di monopolizzare totalmente l’attenzione del mondo della ristorazione, e pure l’unica capace di interessare anche chi di ristorazione non s’intende. Non è detto che sarà sempre così, ma al momento la situazione è questa: gli chef aspirano solo alla Stella, e i clienti in cerca di esperienze gourmet guardano quasi solo alle Stelle.

La premiazione

premiazione guida michelin 2024

Finalmente la Michelin pare aver capito il potenziale mediatico della sua premiazione, almeno in parte. Per la prima volta, complice un magnifico teatro a far da scenografia, la serata di consegna delle stelle è sembrata essere un po’ più evento e un po’ meno convention da addetti ai lavori. Qualche passetto è ancora da fare, ma ci siamo quasi.

Enrico Bartolini

enrico bartolini

Insieme ad Antonino Cannavacciuiolo, Enrico Bartolini si conferma la grande sicurezza della ristorazione italiana. Parzialmente sua è quest’anno la firma su una delle ventisei nuove monostelle Michelin, quella del Bluh Furore, ristorante in Costiera Amalfitana, di cui lo chef ultrastellato del Mudec ha definito la linea gastronomica, interpretata dallo chef Vincenzo Russo (che tra l’altro ha lavorato nella cucina di Antonino Cannavaciuolo, giusto per non farsi mancare niente).

I giovani e le donne chef (sì, ma…)

aurora mazzuchelli

Inizia a farsi strada lentamente la quota femminile della ristorazione italiana, con tre nuove stelle Michelin assegnate a ristoranti guidati da chef donna: Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del monte Cervino. Ma è l’età la parte più rilevante nel panorama delle nuove stelle: tra le 33 novità, sono undici gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni (quattro dei quali con età uguale o under 30). Tra i giovani chef Fabrizio Mellino (33) neo-tre stelle del ristorante Quattro passi e Maicol Izzo (31), nuovo due stelle e premio speciale Young Chef by Lavazza. Per il resto delle considerazioni sul tema, rimandiamo ai flop, poco sotto.

La Toscana

Tutti, in questa edizione 2024 della Guida Michelin, guardano al Sud, se non altro per l’arrivo delle Tre stelle al Quattro Passi di Nerano. Ma la verità è che a tornare a casa con un gran bottino è la Toscana, che si porta a casa quattro delle nuove ventisei stelle (Il Visibilio di Castelnuovo Berardenga, La Magnolia di Forte dei Marmi, Osmosi di Montepulciano e Saporium di Firenze); tre stelle verdi (Saporium Firenze, La Cerreta Osteria di Sassetta e Saporium di Chiusdino); lo Special Award Chef Mentor 2024 e il Passion Dessert con Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo, Colle di Val d’Elsa (SI). Certo, c’è anche la sempre premiatissima Lombardia, che infatti mantiene la leadership di regione più stellata con sessanta ristoranti premiati (3 tre Stelle, 6 due Stelle, 51 una Stella), ma la Toscana è una sorpresa, che infatti sorpassa il Piemonte con 41 ristoranti (1 tre Stelle,5 due Stelle,35 una Stella).

FLOP

La conduzione

guida-michelin-italia-2023-la-cerimonia-a-brescia-presenta-federica-fontana

Ci dispiace per Federica Fontana, che pure ce l’ha messa tutta (e si vede). Subentrata a Petra Loreggian, non ha convinto del tutto nella sua conduzione della serata. Tempi perfetti, modi spigliati sul palco, tuttavia oggi si ritrova tra i flop della Guida Michelin 2024. Il motivo principale è che si vede che il mondo della gastronomia non è esattamente il suo. Diversi i momenti in cui è apparso chiarissimo, uno su tutti l’aver chiamato uno dei più storici ristoranti italiani “Enoteca Pintoricchi”. L’emozione, certo. Un lapsus, sicuramente. Ma siamo abbastanza certi che si potesse trovare qualcuno di più competente in materia per un appuntamento così importante.

Le Stelle Verdi e i premi speciali

Stella verde michelin 2023

Proprio stante l’egemonia della Michelin nei sogni degli chef e dei ristoratori, gli altri premi contano assai poco. A pochi importa di avere il miglior servizio di sala, o il sommelier dell’anno, o di essere premiati per il miglior dessert (premio speciale arrivato quest’anno). E la verità è che, almeno per il momento, neanche le Stelle Verdi hanno fatto breccia nel cuore degli chef o della clientela. Bastava dare un’occhiata agli chef che sono stati chiamati senza sapere bene cosa andassero a ritirare, e sono tornati a casa con una stella, sì, ma verde.

Le donne

Per anni, tutti quanti ci siamo sentiti ripetere che la cucina non premiava le donne perché in fondo star lì tra pentole e bestemmie non era esattamente cosa da donna. La pasticceria sì, quella era cosa da donna. Ed è lì che le donne sono eccellenti, dicevano gli chef, e di tanto in tanto pure la critica. Già. E indovinate un po’, ora che finalmente c’è un premio speciale Michelin dedicato alla pasticceria, quanti degli otto chef che lo hanno vinto sono donne? Spoiler: neanche uno.

 

Il Piemonte

michelangelo mammoliti michelin 2024
Eccezion fatta per le due stelle al nuovo progetto di Michelangelo Mammoliti (e per due premi speciali ai dessert del FRE di Monforte d’Alba e dell’Antica Corona Reale di Cervere, e per una stella verde al Coltivare di La Morra), il Piemonte esce con le ossa rotte da questa edizione della Guida Michelin. Sono cinque infatti i ristoranti piemontesi che vengono declassati dalla Guida Michelin di quest’anno: due per chiusura (Damiano Nigro di La Morra (CN) e I Caffi di Acqui Terme (AL)) e tre per scelta degli ispettori Michelin (Casa Vicina a Torino, La Fermata di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria (chef Riccardo Aiachini) e Il Cascinalenuovo di Isola d’Asti, dello chef Walter Ferretto).

Ancora poca Italia

Sono 395 gli stellati totali in Italia. Tredici tristellati (con due novità 2024) 40 bistellati (5 novità), 342 monostellati (26 novità). “Mai così tanti”, ci tiene a far sapere la Michelin in apertura di serata. Eppure, contro i 630 della Francia (che di tristellati ne ha più del doppio, con 29 Tre Stelle, 75 Due Stelle e 526 Una Stella), che saliranno quasi certamente con la prossima edizione dell’edizione “originale” della Guida, il confronto ci sembra ancora troppo impari.