L’Acciuga a Perugia, recensione: anche in Umbria si può fare

Recensione del ristorante L'Acciuga di Perugia: menu, prezzi, piatti provati, foto, le nostre opinioni.

L’Acciuga a Perugia, recensione: anche in Umbria si può fare

Aperto in sordina, lontano dal centro di Perugia, L’Acciuga è tra le proposte più brillanti di un capoluogo sonnolente e meritava la nostra visita La nostra recensione, con menu, prezzi, opinioni. 

Che la ristorazione regionale non goda di particolare vitalità, specie per quello che riguarda il cosiddetto fine-dining, declinato anche nelle sue versioni più accessibili, è un dato di fatto, impossibile quindi non salutare con un certo giùbilo una delle novità più interessanti non solo di Perugia degli ultimi anni.

Un locale che ha aperto un po’ in sordina e che mese dopo mese ha via via perfezionato la proposta fino a quella attuale, offerta che vede in cucina il già consulente Fabio Molinari. Un nome forse non del tutto nuovo per chi ha avuto la fortuna di frequentare uno dei ristoranti più divertenti che l’Isola d’Elba abbia avuto, quel Tamata che a Porto Azzurro a partire dall’estate del 2008 aveva fatto gridare più di uno al miracolo nella speranza fosse locale capace di fare da apripista a un’offerta gastronomica fino a quel momento piuttosto dormiente (spoiler: non è andata così, dopo 10 anni il Tamata ha chiuso e la scena isolana non è che abbia fatto passi da gigante, anzi).

L’acciuga, un ristorante di periferia

L’Acciuga non è in centro ma in una zona industriale appena periferica, a un paio di chilometri dalla stazione e lungo una delle direttrici più trafficate della città: via Settevalli. Il locale, a dispetto del quartiere, è bello è accogliente, sempre curato nei dettagli e con quella bella sobrietà che caratterizza anche la sala in generale, guidata con garbo e leggiadrìa da Viola Tomassoni.

Il menu, i piatti

La parola d’ordine è pesce e l’attuale menu, in essere da circa la metà di settembre, è un bel viaggio alla scoperta di accostamenti e consistenze con uno sguardo anche a quello che viene considerato come pescato meno nobile, qui valorizzato con intelligenza.

L’Acciuga ristorante a Perugia

Lo “sgombro, cipollotto bruciato e maionese alla paprika” è una perfetta introduzione al nuovo corso dell’Acciuga: un antipasto il cui sapore del pesce incontra perfettamente l’amaro provocato dalla scottatura del cipollotto, con la maionese ad alleviarne l’impatto.

Molto più delicata ma altrettanto invitante la “palamita in salamoia leggera, bieta e limone”, giusta introduzione a un altro piatto che gioca su sapori decisi e al tempo stesso ben amalgamati, il morbido “risotto con pomodoro in bianco e guazzetto di pesce”. Un primo che dimostra l’ecletticità di Fabio Molinari, perfetto contraltare a un altro già grande classico: la “linguina, ostrica, borragine e caffè”.

L’Acciuga ristorante a Perugia

Per il sonnolente capoluogo regionale una grande novità: era dai tempi di Jasper, locale meteora apparso e poi velocemente scomparso tra il 2008 e il 2009, che Perugia non poteva contare su una proposta simile, con il mare a fare da protagonista in un contesto di moderata creatività.

L’Acciuga ristorante a Perugia

I secondi sono più semplici e giocano su cotture e su accostamenti che guardano a una maggiore idea di tradizione, forse a voler rassicurare l’avventore più incerto. Ricco ma un po’ asciutto il “calamaro alla diavola e cicoria”, piatto che fatica a tenere il passo di antipasti e primi, che sembrano davvero avere una marcia in più. Intelligenti i dessert, presentati insieme a una invitante selezione di formaggi. Da segnalare il “sorbetto all’arancia, mandorla, olio e paprika” e il dolcissimo “gelato alle foglie di fico, frutta secca e meringa”.

I prezzi e la carta dei vini

È possibile ordinare 3 diversi menu degustazione, da 40, da 60 e da 80 euro, che prevedono rispettivamente 6, 9, 12 portate. Per un antipasto e un piatto principale si spendono tra i 30 e i 34 euro, bevande escluse.

La carta dei vini, curata dalla sommelier Marisa Mastrosimone, ha il sapore un po’ politico della rivoluzione con una selezione di soli vini naturali che se da una parte può irrigidire chi cerca una proposta anche classica (tutto vero: conosco persone che non ne frequentano la tavola solo perché non saprebbero cosa ordinare da bere) dall’altra sa intrattenere per bottiglie sempre divertenti anche nella (piccola) selezione internazionale.

Applausi a Luca Caputo, il titolare, per aver creduto fosse possibile provare ad alzare l’asticella in una città che se da una parte sembra in parte incapace di accogliere con entusiasmo novità del genere dall’altra sta vivendo proprio in questi anni un bel fermento grazie a tanti giovani che si stanno cimentando con una ristorazione non solo di pancia ma anche di testa.

l'acciuga a perugia

Informazioni

L’acciuga

Indirizzo: Via Settevalli 217, 06128 Perugia PG
Telefono: 339 263 2591
Orari di apertura: 12:30-14:30 – 19:00-23:00 (chiuso il lunedì)
Tipo di cucina: creativo contemporaneo
Ambiente: informale
Servizio: attento ma rilassato

Voto: 4/5