Le nuove aperture di Firenze da provare nell’autunno 2023

Tre ristoranti e due cocktail bar, per quel che resta di questo 2023, sono le nuove aperture imprescindibili per l'appassionato di gastronomia fiorentino.

Le nuove aperture di Firenze da provare nell’autunno 2023

Messe via sdraio e ombrelloni, con le ferie estive ormai dimenticate nonostante le temperature siano ancora insolitamente alte, l’inizio dell’autunno ha segnato ufficialmente il tanto temuto ritorno alla normalità. Una quotidianità che le nuove proposte gastronomiche di tante piazze stanno provando e proveranno però a rendere più piacevole, interessante, gustosa. A Firenze, per esempio, sono almeno cinque le nuove aperture destinate a far parlare di loro.

“Xinge Go-go” a The Social Hub, il ristorante italo-cinese sul rooftop con vista

The Social Hub Firenze

Dallo scorso 5 ottobre fino al prossimo 5 novembre, il Rooftop bar di The Social Hub in Viale Lavagnini 70-72 diventa un ristorante dove poter provare le creazioni della chef Xin Ge Liu. Un tuffo nella cucina italo-cinese degli anni ‘80 raccontata dal giovane e istrionico volto femminile che negli ultimi tre anni ha incantato la città con i suoi ristoranti Il Gusto Dim Sum e Il Gusto di Xinge. Al centro di questa nuova proposta, plasmata dinanzi all’incantevole skyline fiorentino e a una piscina inevitabilmente finita fra le storie Instagram di tutti i suoi visitatori (confessa, l’hai condivisa anche tu che stai leggendo), c’è un menu ricco di piatti all’insegna di quel cosiddetto comfort food asiatico che ormai fa parte anche della cultura pop italiana: dai famosi dim sum di gamberi e bambù e char siu bao ai tipici wonton cinesi, con due scelte di piatti freddi e anche una selezione di dolci.

Provvisto di 75 coperti e un table dressing in linea con il concetto del Take Away Xinge Go-go che Xin Ge Liu ha riproposto anche in questo pop-up (aperto tutti i giorni a cena e dal lunedì al venerdì anche a pranzo), si preannuncia come uno dei locali da provare tanto per gli addetti ai lavori quanto per il resto del pubblico. Vi do un’ulteriore ragione per andarci: ad accompagnare i piatti sarà disponibile una cocktail list a cura del bar team di The Social Hub con sei nuovi cocktail, di cui due analcolici, che raccontano ingredienti, sapori e suggestioni che si ispirano alla Cina e ai suoi colori, come l’”Heathens”, a base di Gin Peter in Florence, liquore al basilico Briottet, Acqua di cedro e Vermouth Noilly prat.

“Giacosa”, il cocktail bar intrinsecamente legato alla storia del Negroni

negroni-giacosa

Nuova veste, nuovo management e nuova proprietà per uno dei più antichi e importanti bar d’Italia, pochi giorni fa è stato ufficialmente inaugurato Giacosa, bar strettamente legato alla storia del cocktail Negroni situato all’angolo fra via Tornabuoni e via della Spada. La firma è quella del Gruppo Valenza, già proprietario a Firenze di Caffè Concerto Paszkowski, Gilli e Move On. La storia di Giacosa risale agli anni Trenta dell’Ottocento quando via Tornabuoni e le vie adiacenti attiravano viaggiatori da tutto il mondo come parte dei loro Grand Tour. Fu in questo “Salotto d’Europa” che i fratelli Giacosa nel 1860 aprirono la loro attività, già fondata a Torino nel 1815. Questo locale aperto quasi 200 anni fa adesso è tornato a vivere, incentrando la sua offerta proprio sul cocktail che ha reso famoso il bar di cui nel 1927 ha raccolto gli spazi, quel Caffè Casoni dove la leggenda vuole che un giorno non precisato del 1919 il Conte Cammillo Negroni e il barman Fosco Scarselli abbiano concepito il tanto amato cocktail bitter a base di Gin, Vermouth e Bitter.

Il primo menu del nuovo Giacosa, pensato dal giovane team guidato dal Bar Supervisor dell’intero gruppo Luca Manni, non poteva che essere quindi interamente dedicato all’aperitivo italiano con Negroni classici, in cui la ricetta tradizionale rimane invariata, dove cambiano tuttavia modalità di servizio e tecniche di preparazione (come nel caso del “Negroni Shakerato”). La parte centrale del menu è dedicata alle rivisitazioni in chiave moderna della tradizionale ricetta inventata dal Conte: nascono così creazioni come il “Gibson Negroni” o il “Cham-on!”, personale rivisitazione di un Negroni Bianco. Il futuro dell’aperitivo è infine presentato nella sezione denominata non a caso “Giacosa Creations”, nella quale si rivisitano alcuni grandi classici dell’aperitivo italiano come il Garibaldi, rivisto qui con Savoia Americano, Chinotto, arancia e cacao, o il Cardinale, arricchito da penetranti e note d’incenso. Aperto tutti i giorni dalla mattina alla sera, questo moderno e al tempo stesso antico bar all’italiana permette di associare anche qualcosa alle bevute: per ora troviamo una piccola carta di dolci e salati molto intrigante, con la premessa però che questa sarà ampliata già nel giro dei prossimi mesi.

“Luca’s”, il ristorante fine dining sulla bocca di tutti

Chef Luca's Firenze

Dopo un paio di mesi di rodaggio per gli ospiti interni, la scorsa settimana è stato ufficialmente inaugurato il ristorante Luca’s all’interno dell’hotel 5 stelle La Gemma in Via dei Cavalieri, 2/C, ovvero quella che rappresenta di diritto una delle novità più intriganti del fine dining fiorentino. Dietro ai fornelli troviamo infatti lo chef argentino Paulo Airaudo, classe ’85 con una lunga serie di progetti imprenditoriali alle spalle che dopo aver girato il mondo sbarca finalmente in Italia su invito della general manager Laura Stopani. La sua nuova sfida? Inserire nel Gotha della gastronomia il ristorante incastonato dentro Palazzo Paoletti della famiglia Cecchi, cinque fratelli alla prima prova nel mondo dell’hotellerie (Luca’s è non a caso un omaggio al loro defunto padre).

Due i percorsi di degustazione proposti: lo “Smeraldo” da 10 portate, che comprende la totalità dei piatti disponibili in carta (tre antipasti, tre primi, due secondi e due dessert) a 190 euro, e “La Gemma”, che si articola su quattro portate a 115 euro. Oppure una carta piuttosto corta con piatti che vanno dai 30 euro degli antipasti ai 55 euro per i secondi. A guidare la brigata in cucina ci pensano l’executive chef Tommaso Querini e la sous chef nonché pastry chef Olivia Cappelletti, uniti insieme a Paulo Airaudo dalla comune volontà di proporre una cucina di qualità dal respiro internazionale ma senza eccessive formalità o autoreferenzialità. Una curiosità: fra i piatti c’è solo un omaggio vero e proprio alla Toscana, il piccione frollato condito con cipolla, il suo fondo e il fungo maitake.

“Gunè Next Door”, cocktail bar della porta a fianco (letteralmente)

Nuovo Cocktail Bar Firenze

Il mondo dei cocktail bar fiorentini è pronto ad arricchirsi di una nuova interessante apertura. Proprio questa settimana l’imprenditore lucano Nicola Langone ha inaugurato infatti Gunè Next Door, letteralmente il cocktail bar della porta a fianco visto che nasce nel fondo contiguo al ristorante Gunè. L’idea alla base di questo locale era quella di dare più spazio alla parte della miscelazione considerata la grande richiesta di drink degli ultimi anni, e non solo per il food-paring.

Ricerca, creatività e crescita: saranno queste le parole e i concetti chiave del nuovo cocktail bar del quartiere di San Frediano (Via del Drago D’Oro), esattamente gli stessi valori che permeano la cucina dello chef Mirko Margheri da Gunè. Dietro al bancone nessuna novità, ma una certezza: Eleonora Romolini, giovane bartender che col suo lavoro nel bar del ristorante di Langone negli anni scorsi è riuscita a farsi conoscere e apprezzare nel mondo dell’alta miscelazione fiorentina grazie a cocktail classici rispettosi della tradizione (non è scontato) e signature giustamente equilibrati.

“Strozzi Bistrò”, la riapertura fiorentina affidata allo chef Tommaso Arrigoni

palazzo strozzi bistrot

L’ultima novità del panorama gastronomica ci porta a una recente riapertura, di cui tra l’altro vi abbiamo già parlato nello specifico. Dopo un restyling stilistico degli spazi che ha visto coinvolto il celebre architetto Fabio Novembre, la Fondazione Palazzo Strozzi ha deciso di dare un tocco di modernità anche alla sua proposta food. Toccherà allo chef Tommaso Arrigoni il compito di dettare la linea da seguire nella cucina del bistrot.

La formula sarà la stessa già vista alla Rotonda della Besana, cioè un’offerta culinaria che sia semplice da comprendere e gestire all’interno degli spazi di un museo. Il tutto, accontentando però i clienti e portando nel menu un tocco di tradizionale regionale. Il che, tradotto, vuol dire che lo Strozzi Bistrò sarà aperto da colazione fino al dopocena. Al mattino troveranno spazio la caffetteria, i lievitati e i pancake. Si continuerà poi durante il pranzo, nel pomeriggio con gli snack per i visitatori e i turisti, l’aperitivo serale e la cena. Il menu alla carta vuole essere poi un omaggio ai classici toscani, con piatti che andranno a valorizzare le materie prime e le ricette tipiche locali, ma non mancheranno ovviamente le proposte un po’ più internazionali, con riferimento poi anche ai prodotti di stagione e alle richieste del mercato.