Vanity Fair ha giudicato il ristorante di Donald Trump il peggiore d’America

Vanity Fair ha visitato il ristorante di Donald Trump: il Trump Grill, presente nella Tower del neo-eletto presidente americano. La redattrice stronca il ristorante come un posto per 'finti ricchi', e Donald Trump non la prende molto bene, lanciando un tweet carico di invettive.

Vanity Fair ha giudicato il ristorante di Donald Trump il peggiore d’America

Non bastavano gli hacker russi a turbare i sonni del neo presidente americano Donald Trump. Ora ci si mette pure Vanity Fair.

La nota rivista di attualità, nella sua edizione originale, quella americana, ha recentemente messo a segno un colpo che il neo presidente ha gradito poco.

Ha cioè recensito il ristorante che Trump possiede all’ultimo piano della Trump Tower, nell’esclusiva quinta strada di Manhattan, definendolo senza tanti giri di parole ‘il peggior ristorante d’America‘.

Nell’influente sezione della rivista dedicata alla politica, e non, come ci si potrebbe aspettare, in quella dedicata alla gastronomia, l’impavida giornalista di Vanity Fair, Tina Nguyen, che supponiamo ampiamente equipaggiata con stuoli di avvocati per controbattere la prevedibile reazione del tycoon americano, ha descritto la cucina del Trump Grill in una maniera che non lascia spazio a equivoci; come ad esempio quando descrive i ravioloni di Sichuan, definiti ‘flaccidi e molli, con ripieni grigi e indefinibili’.

E anche sull’arredamento la giornalista di Vanity Fair non va per il sottile, riprendendo in sostanza quanto scritto, sempre sulla stessa rivista, in merito al gusto del neo Presidente, definito con malcelato disprezzo come ‘colui che incarna esattamente l’idea che i poveri si fanno dei ricchi’.

E a completare il bel quadretto composto da pessima cucina e atmosfera pacchiana, compaiono nel menu continui rimandi a termini ricercati che poco o nulla hanno a che fare con le portate o altre parole di Italian sounding, disseminate con ampia generosità qua e là per il menu, a conferirgli tono e nobiltà.

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Ma il sanguigno neo presidente non è certo uomo da lasciar cadere nel nulla le provocazioni. D’altronde è riuscito a battere un osso duro come Hillary Clinton, figuriamo se avrebbe indietreggiato di fronte a una rivista di costume?

Infatti la risposta del miliardario non si è fatta attendere. Trump ha affidato a Twitter la sua pronta replica, ancor prima che la rivista raggiungesse le edicole, tirando in ballo il giornale e il suo direttore:

‘Qualcuno ha visto i pessimi dati (di diffusione, ndr) di Vanity Fair Magazine? Sempre più giù, sono nei guai, morti. Graydon Carter (il direttore, ndr), nessun talento, sarà licenziato ‘.

Ma difficilmente Graydon Carter, nemico giurato di Trump fin da quando dirigeva il leggendario mensile satirico Spy, di cui il prossimo presidente americano era il bersaglio preferito, verrà rimosso dalla sua carica.

Infatti dopo la stroncatura del Trump Grill e la reazione del presidente incaricato, le vendite di Vanity Fair sono letteralmente schizzate in alto, in tempi record, proprio grazie all’astuta recensione.

[Crediti | Link: Vanity Fair, Via: La Repubblica]