Opera a Torino: menu e prezzi del nuovo ristorante di Stefano Sforza

Il nuovo ristorante di chef Stefano Sforza: Opera a Torino. Il menu, i prezzi, il percorso degustazione, i piatti che abbiamo provato.

Opera a Torino: menu e prezzi del nuovo ristorante di Stefano Sforza

Come si mangia e quanto si spende nel nuovo ristorante di Stefano Sforza, Opera a Torino. Tra le inaugurazioni più attese in città per il 2019, è in attività da aprile. Ci siamo stati per dirvi com’è: ecco menu, prezzi, foto e tutto ciò che c’è da sapere per decidere se andarci. 

Ci sono caratteristiche che non tutti gli chef hanno. Una di queste è sicuramente la pazienza, dote rara in un ambiente come quello della cucina moderna, dove gli obiettivi da raggiungere sono tanti e il tempo sempre così poco.

Ecco: Stefano Sforza, giovane chef torinese, di pazienza ne ha in quantità. Ne ha avuta durante la sua formazione, iniziata a 17 anni con uno stage nel ristorante parigino di Alain Ducasse e proseguita, tra gli altri, al Ristorante Del Cambio di Torino e al Trussardi alla Scala di Milano insieme allo chef Luigi Taglienti.

Opera Torino

 

 

Ne ha avuta ancora di più in tutti gli anni in cui è stato chef a Les Petites Madeleines, il ristorante da fine dining del Turin Palace Hotel, miglior albergo d’Italia secondo TripAdvisor nel 2017 (per quel che vale per voi, amici Dissaporiani). Lì, con costanza, Stefano Sforza ha aspettato per anni che le già ottime opinioni sulla sua cucina lo portassero a fare il salto di qualità.

 

È stato al gioco dello chef di un bell’hotel, in una città ultimamente poco vocata al turismo; una città dove la ristorazione è un mestiere non sempre facile e la ristorazione d’albergo un mestiere impossibile, fatta eccezione per la sorpresa dell’anno passato, quella del Ristorante Carignano del Grand Hotel Sitea, che nel 2019 ha ottenuto la sua prima stella Michelin.

Opera Torino

In quegli anni a far da chef per turisti, commessi viaggiatori e qualche Torinese che timidamente varcava la soglia del Turin Palace Hotel, Stefano Sforza non ha mai smesso di osare, affiancando ai classici piatti d’albergo come la caesar salad creazioni a base di midollo, di anguilla o di uova su seppia, e lavorando per perfezionare cose semplici come uno spaghetto al pomodoro. Insomma, ne ha approfittato per mettere a punto mano, testa e creatività, in modo da trovarsi pronto al suo debutto da protagonista.

Ora quel momento è arrivato, ed è arrivato in grande stile. La sua cucina, da pochissimi mesi, si è trasferita nel suo “Opera. Ingegno e creatività“, indubbiamente uno dei posti torinesi dove prenotare al rientro dalle vacanze estive (riapre il 21 agosto, per la cronaca).

Una location bella ed elegante, con sale di mattoni a vista arredate con gusto. Una sala professionale, attenta (con finezze come il cambio di tovagliolo e bicchiere subito dopo aver finito di mangiare l’uovo), giovane e capace. Una carta vini curata e variegata, per quando ancora in via di definizione.

Opera, Torino: il percorso degustazione

E, nel piatto, la cucina frutto di anni di paziente lavoro. La firma di Stefano Sforza è il suo menù “Opera”, otto portate a 80 euro, in un percorso ragionato, gustoso, che propone come costante l’utilizzo dell’acidità della frutta a completamento dei piatti.

Un percorso guidato dove si trovano piatti interessanti come “Anguria”, un anguria cotta in brodo di soia con alici, capperi e limone candito e piatti notevoli come lo spaghetto menta, anguilla e pinoli. Si finisce poi con Opera, un dolce piacione come solo una rivisitazione del tiramisù può essere.

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Parallelamente, Sforza propone anche un menu vegetariano in cinque portate, a 60 euro, dove spiccano piatti come l’uovo cacio, pepe e fave (un’autentica goduria per gli amanti dell’uovo) e soprattutto “Fresco”, una fantastica zuppetta di alkekengi con crumble di cocco, cocco rape e sorbetto al dragoncello e peperoncino. Uno di quei dolci non dolci che ti lasciano la bocca perfetta, salivante, pronta a ricominciare l’esperienza culinaria dal principio.

Un plauso anche al tentativo di creare una carta di fine pasto che comprenda, oltre agli amari e ai digestivi, anche una selezione di the e caffè. Alla carta si arriva a spendere intorno ai 70 euro.

Informazioni

Opera
Indirizzo: Via Sant’Antonio da Padova, 3, Torino (To)
Sito: operatorino.it
Orari di apertura: martedì – sabato: 12 – 15 / 19.30 – 23; domenica: 12 – 15, lunedì: chiuso
Tipo di cucina: creativa e coraggiosa
Ambiente: raffinato
Servizio: preciso