Tour d’Argent: all’asta pezzi del ristorante più antico di Francia

Approfittando dei necessari ritocchi, Tour d'Argent, il ristorante più antico di Francia aperto a Parigi nel 1582 ha messo all'asta oltre 3000 oggetti, tra cui cognac del 1788 e la famosa presse à canarde

Tour d’Argent: all’asta pezzi del ristorante più antico di Francia

Non parliamo di nobili decaduti per carità. Ma anche gli aristocratici mettono all’asta i loro beni di tanto in tanto.

Se ti chiami Tour D’Argent, sei tra i ristoranti più antichi del mondo (aperto a Parigi nel 1582, stessa proprietà dal 1911) e ai tuoi tavoli con vista sulla Senna si sono alternati metà dei regnanti del mondo, dalla regina Elisabetta a Hiro Hito, può capitarti di dare una svecchiata agli interni, lasciare che entri una ventata di nuovo.

Soprattutto se negli ultimi venti anni hai perso due stelle Michelin.

Approfittando dei necessari ritocchi il glorioso ristorante francese dove un’intera generazione di critici gastronomici italiani, Edoardo Raspelli in testa, si recava in pellegrinaggio per provare la Canard a la presse (anatra pressata), ha messo all’incanto ieri e l’altro ieri oltre 3000 oggetti: un apparato ormai un po’ superato benché parte del mito.

press a canard tour d'argent

Tappeti, tavoli e paraventi, argenterie cesellate, sontuose tovaglie, calici di cristallo, porcellane, portacenere, lanterne, bottiglie pregiate, utensili come la famosa “presse à canard”, costruita nel 19° secolo da Christofle per preparare in modo unico l’anatra pressata e venduta per una cifra che oscilla tra i 4 e i 6mila euro.

Particolarmente ambite le rarità della cantina composte da più di 350 mila bottiglie di 15 mila marchi differenti. Specie tre bottiglie di Grand Belle Clos du Griffier con data antecedente la Rivoluzione Francese (1788) stampigliata nella ceralacca.

Base d’asta: dai 20.000 ai 25.000 euro.

Clos Tour d'Argent

 

L’asta ospitata da Paris Artcurial è già la terza nella blasonata storia de La Tour d’Argent che nel frattempo ha riaperto nella sua nuova veste aggiornata anche nel menu affidato allo chef stellato Philippe Labbé.

[Crediti | Link: The Local, Foto Wine Spectator]