Ristoranti stellati di Torino 2023: cosa si mangia e quanto costano i premiati dalla guida Michelin

I 16 ristoranti stellati di Torino del 2023: l'elenco delle stelle Michelin in città e dintorni con i prezzi dei menu, gli indirizzi e le informazioni utili per decidere se andarci.

Ristoranti stellati di Torino 2023: cosa si mangia e quanto costano i premiati dalla guida Michelin

Quali sono e quanto costano i ristoranti stellati di Torino e provincia, nel 2023? La guida Michelin pare premiare ogni anno il capoluogo torinese aggiungendo di volta in volta una nuova stella al firmamento cittadino: dopo Unforgettable di Christian Mandura, quest’anno è stato il turno di Andrea Larossa, che ha portato nel capoluogo la sua stella trasferendosi da Alba.

Considerante che in Piemonte, in totale, si contano quarantaquattro ristoranti stellati (la regione è la terza più stellata d’Italia, dopo la Lombardia e la Campania): la grande vittoria di quest’edizione è la conquista di un nuovo tristellato, Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo, così oggi in Piemonte si contano due tre stelle***, tre  due stelle** e trentanove mono-stellati*.

Ma quanti ristoranti stellati ci sono a Torino? A Torino (e provincia) se ne trovano sedici, tutti con una sola stella. Undici si trovano in città, mentre cinque sono fuori, sparsi tra Caluso, Pinerolo, San Maurizio Canavese e Venaria Reale. Ecco quali sono, in un elenco completo di prezzi (relativi ai menu degustazione), indirizzi, caratteristiche di ciascun ristorante e informazioni utili a chiunque di voi voglia decidere se andarci:

Andrea Larossa

ristorante larossa torino

Direttamente da Alba, lo chef Andrea Larossa ha deciso di punto in bianco di trasferire il suo ristorante stellato in città, senza sapere se la Guida Michelin lo avrebbe seguito in questa avventura. Così è stato: gli ispettori hanno continuato a premiare la cucina sincera e di cuore, fatta di sapori piemontesi – sempre meno di un tempo, sembrerebbe – che si alternano con ricette più creative e personali come lo spaghetto alla parmigiana o la “Vecchia Latteria”, un Carnaroli mantecato allo stravecchio con sensazione di liquirizia. In sala, l’inseparabile moglie dello chef, Patty.

Prezzi:Menu degustazione a 130 e 145 euro.

Info: Via Sabaudia 4, Torino | 011 19018365 | www.ristorantelarossa.it | Chiuso domenica e lunedì

Cannavacciuolo Bistrot

Cannavacciuolo Bistrot Torino
A un po’ più di un anno di distanza sembra funzionare il cambio della guardia al Cannavacciuolo Bistrot di Torino, a conferma di una formula che pare essere vincente grazie alla guida del super chef televisivo. Il buon Nicola Somma, che aveva aperto il bistrot torinese, si è a suo tempo spostato – sempre sotto la guida di Cannavacciuolo – al Laqua Countryside (dove ha già vinto una nuova stella). A Torino gli è subentrato lo chef di origini kossovare Emin Haziri, che ha portato la sua personalità e il suo tocco un po’ più internazionale.

Prezzi: Menu degustazione a 120 e 130 euro, menu vegetariano 120 euro.

Info: via Umberto Cosmo 6, Torino | 011 839 9893 | www.cannavacciuolobistrot.it | chiuso lunedì e martedì a pranzo

Casa Vicina – Green Pea Lingotto

Casa Vicina – Eataly Lingotto

Il ristorante della famiglia Vicina continua a essere negli anni una piccola istituzione torinese. Qui – in cima al Green Pea di Oscar Farinetti – si viene per mangiare la migliore tradizione piemontese, rivisitata da tempo in creazioni che ormai sono già diventate nuovi classici, come l’adorabile bagna caoda servita nel bicchiere da Martini. L’ultima creazione dello chef, per festeggiare i 120 anni del ristorante, è il “Bollito fritto”, realizzato con un mix dei sette tagli di bollito che formano una “mattonella” che viene poi impanata alla milanese, come il fritto misto piemontese, e servita tiepida in abbinamento ad un’insalatina fresca e a tante verdure candite in mostarda.

Prezzi: Menu degustazione 110 e 150 euro

Info: Via Ermanno Fenoglietti 20/B, Torino | 011 6640140 | www.casavicina.com | chiuso domenica e lunedì

Condividere

ristorante condividere torino

Poteva essere pesantemente messo in discussione dalla pandemia, un ristorante che ha nella sua stessa natura quella di “compartir”, di “condividere” il cibo a tavola. Invece, il progetto della famiglia Lavazza – il più meritevole di una seconda stella in città, se mai ne verrà assegnata una – ha dimostrato tutta la sua solidità senza arretrare di un millimetro e rimanendo il ristorante stellato più pop e piacevole della città. Merito sicuramente della mano di Federico Zanasi, che ha messo la sua riconoscibile e personalissima impronta sul format culinario ideato dai fratelli Adrià.
Non ci si annoia mai, da Condividere, tra proposte nuove e piatti ormai diventati icone, come il gelato al parmigiano “Bob Noto”, omaggio al celebre gastronomo e fotografo torinese o il tramezzino Mulassano con granchio, capricciosa e maionese piccante

Prezzi: Menu degustazione 90, 100 e 120 euro.

Info: via Bologna 20, Torino | 011 0897651 | www.condividere.com | chiuso la domenica

Dolce Stil Novo alla Reggia

DOLCE STIL NOVO alla reggia di venaria

Non tutte le città possono vantare un ristorante all’interno di una reggia. Anzi, che ci risulti questo accade solo a Torino, anzi, in provincia, esattamente a Venaria Reale, nella meravigliosa residenza sabauda restaurata totalmente nel 2007. Qui si mangia la cucina di Alfredo Russo, perfetta per una cena d’occasione, magari in chiave romantica. La location – del tutto eccezionale – funziona benissimo anche per eventi privati.

Prezzi: 90 e 110 euro.

Info: Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale | 011 4992343 | www.dolcestilnovo.com | chiuso domenica a cena, lunedì, martedì a pranzo

Del Cambio

ristorante del cambio torino

Del Cambio ha “solo” una stella Michelin, nel caso in cui ve lo stiate chiedendo (credeteci, non siete i soli), nonostante in molti reclamino ormai da tempo la seconda. Parliamo della location più prestigiosa della città, se non una delle più prestigiose dell’Italia intera. Uno chef, Matteo Baronetto, che ha costruito una precisa identità e che si è ritagliato un ruolo di riguardo nel panorama dell’alta ristorazione torinese. Una continua promessa, quella di arrivare alla seconda stella. Il Ristorante Del Cambio è un luogo iconico per Torino, grazie a tutte queste motivazioni. Aperto nel 1757, è sempre stato meta aristocratica degli amanti della cucina gourmet, Camillo Benso conte di Cavour in testa. Da allora, però, di acqua sotto i ponti ne è passata: agli stucchi barocchi si sono aggiunte le installazioni contemporanee della Sala Pistoletto, la proposta è stata rinnovata (arricchendosi con il Bar Cavour al primo piano e con la Farmacia del Cambio, bistrot-pasticceria lì accanto) e l’offerta gastronomica non è mai stata così adatta a questo luogo come dopo l’arrivo di Baronetto.

Prezzi: menu degustazione a 215 euro.

Info: piazza Carignano 2, Torino | 011 1921 1250 | www.delcambio.it

La Credenza

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Un indirizzo – giusto in provincia di Torino, poco lontano dalla città –  che è nel nel cuore dei Torinesi, e che ha avuto la capacità di coniugare un certo allure glamour (i calciatori lo adorano) con il rispetto dell’understatement sabaudo. Da qui è nato un piccolo impero gastronomico cittadino (anche in termini di catering di grandi eventi), basato sulla grande esperienza di Giovanni Grasso da un lato, mescolata all’entusiasmo e alla creatività di Igor Macchia. Un indirizzo sicuro, con piatti mai troppo complicati da comprendere, dove il gusto prevale su ogni cosa e la tecnica non diventa una chiave di lettura ingombrante. In definitiva, un posto da cui uscire pienamente soddisfatti.

Prezzi: menu degustazione a 105 e 125 euro.

Info: via Cavour 22, San Maurizio Canavese | 011 927 8014 | ristorantelacredenza.it | chiuso martedì e mercoledì

Magorabin

magorabin torino

Si definisce “un artista eclettico, sovversivo e tuttavia rigoroso” Marcello Trentini, in arte Magorabin (appellativo che in piemontese indica l’uomo nero che spaventa i bambini). Un tempo era un po’ l’enfant terrible della gastronomia cittadina, poi è cresciuto, e ha costruito una proposta sempre più solida e convincente, trovando equilibrio nella sua personalità.

Prezzi: menu degustazione 120 e 160 euro.

Info: corso San Maurizio 61, Torino | 011 812 6808 | www.magorabin.com

Piano 35

Piano35 ristorante torino

Smentite le voci di maretta che erano circolate qualche mese fa, il ristorante posizionato al 35esimo piano del Grattacielo San Paolo continua a essere uno dei luoghi più scenografici dove mangiare in città. La guida è sempre quella di Marco Sacco, che porta avanti una proposta creativa con un occhio ai sapori del territorio, con tre percorsi degustazione che sono in realtà tre itinerari: il primo in Piemonte, il secondo in Italia, e il terzo nel mondo dello chef, quello del “Piccolo Lago”. C’è anche un’interessante proposta per la pausa pranzo.

Prezzi: Menu degustazione a 140 euro

Info: Corso Inghilterra 3, Torino | 0114387800 | www.grattacielointesasanpaolo.com/ristorante/ | chiuso lunedì e martedì

Ristorante Carignano

carignano ristorante torino
Protagonista del coup de théâtre più interessante degli scorsi mesi, il Ristorante Carignano ha visto andar via lo chef Fabrizio Tesse (che è andato a La Pista, prossimo candidato alla stella Michelin), che è stato sostituito con il più storico e chiacchierato nome della ristorazione cittadina: Davide Scabin. Nella piccola sala del ristorante di questo hotel della Torino “bene” (al Grand Hotel Sitea dormiva la Juventus durante i ritiri, per dire) lo chef propone oggi un menu luculliano, con un numero pressoché infinito di portate.

Prezzi: Menu degustazione a 210 euro.

Info: via Carlo Alberto 35 | 011 517 0171 | www.ristorantecarignano.it | chiuso il lunedì

Ristorante Gardenia

ristorante gardenia caluso

A Caluso, non troppo distante da Torino, c’è un buen retiro di campagna che vale davvero la pena di visitare, soprattutto per prendersi una pausa dalla città nella bella stagione. Si tratta del Ristorante Gardenia di Caluso, un angolo di quiete e grande cucina tutto femminile, con un rapporto qualità prezzo davvero notevole.
Tutto merito di Mariangela Susigan (stella verde tra le prime), che ha ideato una cucina dai toni gentili, ma dai sapori decisi e sicuri. Una cucina che sa di territorio nel senso più stretto della parola: un omaggio alla terra e ai suoi frutti, vegetali o animali che siano. Tanto chilometro zero, tanta campagna, tanto orto, tantissima tradizione. Il tutto in una bella casa dell’Ottocento con giardino e orto.

Prezzi: menu degustazione a 78 e 120 euro. Menu pranzo a 35 e 40 euro.

Info: corso Torino 9, Caluso | 011 983 2249 | www.gardeniacaluso.com | chiuso martedì e mercoledì

RistoranTino & C

RistoranTino Rollieres
La nuova stella di quest’anno arriva non dalla città, bensì dalla provincia, ed esattamente da Frazione Rollieres, in quel di Cesana. Si tratta di una bella stella giovane, di montagna, creativa, così come è il ristorantino nato nel 2013 da un’idea dello chef torinese Martino Leone, ex azzurro di sci e appassionato di alture.

Prezzi: Menu degustazione 130 euro

Info: Frazione Rollieres, Strada provinciale 63, 10054 Sauze di Cesana (To) | 347 8545388 | https://ristorantinorollieres.com 

Trattoria Zappatori

trattoria zappatori pinerolo

Reduce da un anno durissimo, in cui è rimasto vittima di un grave incidente in bici,lo chef Christian Milone ha ricominciato con la sua consueta grinta, stupendo tutti per la rapidità della sua ripresa. Bene, perché la Trattoria Zappatori non poteva né doveva fermarsi: sarebbe mancata a tutti la sua capacità di unire la tradizione piemontese (quella su cui è stato costruito un format pop in parallelo, Madama Piola) alla grande creatività e modernità delle ricette firmate dallo chef.

Prezzi: Menu degustazione a 70 e 90 euro, colazione di lavoro (a pranzo nei giorni feriali) 25 euro.

Info: corso Torino 34, Pinerolo | 0121374158 | www.trattoriazappatori.it | chiuso domenica sera e lunedì

Spazio 7

spazio7 torino ristorante fondazione sandretto re rebaudengo

Altro piccolo terremoto che ha sconvolto la ristorazione torinese nell’anno appena trascorso: Spazio 7, il ristorante costruito all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ha dato improvvisamente l’addio al suo chef, Alessandro Mecca. A sostituirlo, da Roma, è arrivato lo chef Antonio Romano, che ha immediatamente messo la sua impronta sul progetto. Giovane, capace, deciso, ha costruito un menu interessante e goloso, che ha evidentemente convinto gli ispettori Michelin a mantenere la stella sul ristorante.

Prezzi: Menu degustazione a 125 e 145 euro.

Info: via Modane 20, Torino | 011 3797626 | www.ristorantespazio7.it | aperto tutte le sere a cena (tranne il mercoledì), a pranzo solo la domenica

Unforgettable

Unforgettable torino

Christian Mandura ha avuto il coraggio di costruire a Torino un progetto per nulla torinese. Dopo aver osservato da anni la ristorazione cittadina, seminascosto nel suo ristorante di famiglia, ha aspettato il momento giusto per arrivare in città e portare una nuova stella. Una location suggestiva, in stile speakeasy e un menu creativo che più creativo non si può. Si mangia seduti al bancone, in pochissimi posti, assistendo a quello che in effetti è la deriva della cucina 2.0, lo chef che si fa attore, la gastronomia che si fa spettacolo. Senza far mancare il gusto e lo stupore nei piatti.

Prezzi: Un unico menu degustazione a 110 euro.

Info: Via Lorenzo Valerio, 5b, Torino | 011 1892 3994 | www.unforgettablexperience.info | aperto da lunedì a sabato a cena e sabato a pranzo

Vintage 1997

ristorante vintage 1997 torino

Nulla cambia al Vintage, così come suggerisce il suo nome: è proprio qui la forza di questo storico ristorante della città, ovvero l’aver fatto un punto di distinzione di quell’aria un filo fané da Torino d’una volta. La cucina rispecchia l’ambiente, quello elegante della città sabauda, ma con un tocco di divertimento e creatività che puntano a svecchiare una proposta gastronomica altrimenti improntata alla tradizione. Ma la verità è che qua si viene tanto per la tradizione, al punto che c’è un intero menu che propone tutti i grandi classici (dai tajarin all’uovo alle acciughe al verde).

Prezzi: Colazione di lavoro a 30 euro, menu degustazione a 75, 100 e 120 euro.

Info: piazza Solferino 16/H | 011 535948 | www.vintage1997.com | chiuso sabato a pranzo e domenica

I ristoranti stellati di Torino tra cucina tipica e contemporanea

Bagna Caoda da bere - ristorante Casa Vicina_@AntonioLori-min

Il vitello tonnato e il cyber egg: l’alta ristorazione torinese – come quella di tutto il mondo, d’altronde – è fatta di opposti, che attraggono i clienti probabilmente in egual misura. Da una parte ci sono i grandi classici, quelli che perfino un fuoriclasse come Matteo Baronetto non può togliere dal menu del suo Ristorante Del Cambio, perché un certo tipo di Torinese andrà sempre lì chiedendo di mangiare cucina tradizionale.

Dall’altra c’è l’avanguardia, che per anni è stata rappresentata da Davide Scabin – oggi ritornato in pista al Ristorante Carignano, e vedremo come andrà – e che oggi è affidata per lo più alle mani di Federico Zanasi, chef di Condividere, con la sua cucina pop e contemporanea, e a Christian Mandura, chef di Unforgettable, che dopo anni passati in un luogo ultra tradizionale – il ristorante di famiglia in provincia – ha trovato uno spazio che rispecchia la sua cucina estremamente moderna.

Della prima famiglia, invece, fanno parte ristoranti come il Vintage, ma soprattutto come Casa Vicina, emblema della ristorazione piemontese di alto livello, con le sue rivisitazioni di piatti e sapori piemontesi che più piemontesi non si può. Si tratta solo di scegliere cosa provare: la Torino di un tempo o la Torino d’avanguardia?

Quali ristoranti stellati provare a Torino

Ed è qui che casca l’asino. Ovvero: quale ristorante stellato consiglieremmo di provare a chi arriva a Torino per mangiare bene? La risposta, in tutta sincerità, è a nostro parere unanime: Condividere è il ristorante stellato in cui sedersi almeno una volta in città. Contemporaneo, divertente, internazionale, buono: il progetto della famiglia Lavazza convince tutti, nel suo essere contemporaneamente pop e gastronomicamente interessante. Se Condividere è la punta di diamante della ristorazione cittadina in termini di contemporaneità culinaria, ciò non significa che sia l’unico da provare.

Il Ristorante Del Cambio, ad esempio, è il luogo più iconico della città, a cui Matteo Baronetto è riuscito a dare una nuova personalità – impresa non facile, visto il peso di quelle mura. Poi c’è Il Carignano, che mantiene la stella nonostante l’ultimo cambio di chef, che ha visto Davide Scabin prendere il posto di Fabrizio Tesse: di certo è un ristorante da provare, per chiunque voglia farsi un’opinione sull’ultima avventura del fu chef del Combal.Zero.

A Torino ci sono i ristoranti più rassicuranti (il bistrot di Antonino Cannavacciuolo, che promuoviamo sicuramente, ma anche la Credenza a San Maurizio Canavese) e quelli che puntano letteralmente in alto, in una città che non ama darsi delle arie (Piano 35, sulla cima di uno dei due grattacieli cittadini e La Pista, in un luogo bellissimo e panoramico di Torino, legato alla sua storia industriale).

Ci sono i ristoranti più caparbi (Unforgettable, ad esempio) e quelli più gentili (il bellissimo La Gardenia a Caluso). E c’è perfino spazio per l’arte, con lo stellato della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Spazio 7. Dunque, la vera domanda è: che tipo di esperienza volete fare?

I ristoranti stellati di Torino più economici

La ristorazione torinese, anche quella alta, mantiene un ottimo rapporto qualità-prezzo, soprattutto se paragonata ad altre grandi città del Nord Italia. Da Condividere, il ristorante più gastrofighetto della città, si cena con un menu degustazione che parte da 90 euro. Ma in realtà possono bastarne molte meno per sedersi a una delle tavole stellate di Torino e Provincia, per esempio approfittando delle formule della pausa pranzo.

C’è la colazione di lavoro del Vintage, in pieno centro città (30 euro), oppure quella di Trattoria Zappatori a 25 euro. La Gardenia di Caluso ha addirittura quattro diversi menu per il pranzo, dai 35 ai 40 euro e anche Piano 35 ha un menu speciale che durante il pranzo permette di abbinare piatti diversi spendendo al massimo una cinquantina di euro.