Ristoranti stellati di Torino 2024: cosa si mangia e quanto costano i premiati dalla guida Michelin

I 15 ristoranti stellati di Torino del 2024: l'elenco delle stelle Michelin in città e dintorni con i prezzi dei menu, gli indirizzi e le informazioni utili per decidere se andarci.

Ristoranti stellati di Torino 2024: cosa si mangia e quanto costano i premiati dalla guida Michelin

Quali sono e quanto costano i ristoranti stellati di Torino e provincia, nel 2024? La Guida Michelin quest’anno non ha voluto premiare il capoluogo torinese, nonostante i rumors insistenti che volevano l’arrivo della prima stella (meritata, probabilmente) a Scatto, il nuovo ristorante dei Costardi Bros e di Intesa Sanpaolo. Invece la Michelin, che ama sempre stupire e andare contro ogni previsione, non solo non ha aggiunto nessuna nuova stella torinese, ma anzi ne ha tolta una storica, quella all’amatissimo Casavicina.

E dunque, a conti fatti, quanti ristoranti stellati ci sono a Torino? A Torino (e provincia) se ne trovano quindici, tutti con una sola stella. Dieci si trovano in città, mentre cinque sono fuori, sparsi tra Caluso, Pinerolo, San Maurizio Canavese e Venaria Reale. Ecco quali sono, in un elenco completo di prezzi (relativi ai menu degustazione), indirizzi, caratteristiche di ciascun ristorante e informazioni utili a chiunque di voi voglia decidere se andarci.

Andrea Larossa

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È stato indubbiamente un passo coraggioso e forse un po’ azzardato, quello compiuto dallo chef Andrea Larossa e dalla sua Patrizia, che da sempre lo accompagna in sala. Sono partiti dalla loro Alba, là dove con un piccolo progetto avevano conquistato la stella, e sono giunti a Torino, in uno spazio decisamente più grande, più impegnativo, più urbano. Ma il coraggio è stato premiato: la stella è stata mantenuta, anche perché la cucina rimane quella che ha conquistato gli ispettori: sincera e di cuore, fatta di sapori piemontesi – sempre meno di un tempo, sembrerebbe – che si alternano con ricette più creative e personali come lo spaghetto alla parmigiana o la “Vecchia Latteria”, un Carnaroli mantecato allo stravecchio con sensazione di liquirizia. Lo spazio della sala, dal design post industriale, è uno dei più originali del fine dining cittadino.

Prezzi: Menu degustazione “Turin Pop” a 87 euro, “Intenso” (cinque portate) a 130 e “Carta Bianca” a 175 euro.

Info: Via Sabaudia 4, Torino | 011 19018365 | www.ristorantelarossa.it | Chiuso domenica e lunedì

Cannavacciuolo Bistrot

cannavacciuolo bistrot torino
A soli due anni di distanza dal primo cambio della guardia (quello da Nicola Somma a Emin Haziri) c’è un nuovo avvicendamento al Cannavacciuolo Bistrot di Torino. Lo chef di origini kossovare ha salutato la cucina (ringraziando lo chef di Villa Crespi) per partire in direzione montagna, e ancora non si sa chi arriverà al suo posto. Intanto, stella confermata, e in effetti resta la sicurezza che il progetto, consolidato e funzionante, cambierà poco anche sotto una guida diversa.

Prezzi: Menu degustazione a 120 e 130 euro, menu vegetariano 120 euro.

Info: via Umberto Cosmo 6, Torino | 011 839 9893 | www.cannavacciuolobistrot.it | chiuso lunedì e martedì a pranzo

Condividere

condividere by lavazza torino

Tra i migliori candidati alla seconda stella in città, Condividere continua a convincere. Poteva essere pesantemente messo in discussione dalla pandemia, un ristorante che ha nella sua stessa natura quella di “compartir”, di “condividere” il cibo a tavola. Invece, il progetto della famiglia Lavazza ha dimostrato tutta la sua solidità senza arretrare di un millimetro e rimanendo il ristorante stellato più pop e piacevole della città. Merito sicuramente della mano di Federico Zanasi, che ha messo la sua riconoscibile e personalissima impronta sul format culinario ideato dai fratelli Adrià. Non ci si annoia mai, da Condividere, tra proposte nuove e piatti ormai diventati icone, come il gelato al parmigiano “Bob Noto”, omaggio al celebre gastronomo e fotografo torinese o il tramezzino Mulassano con granchio, capricciosa e maionese piccante. Il posto da consigliare a chiunque faccia un salto in città (sempre che trovi posto, visto che la lista d’attesa per prenotare è infinita).

Prezzi: Menu degustazione 90, 100 e 120 euro.

Info: via Bologna 20, Torino | 011 0897651 | www.condividere.com | chiuso la domenica

Dolce Stil Novo alla Reggia

dolce stil novo alla reggia

È fermo saldo lì, nonostante i detrattori, il Dolce Stil Novo, e non tutte le città possono vantare un ristorante all’interno di una reggia. Anzi, che ci risulti questo accade solo a Torino, anzi, in provincia, esattamente a Venaria Reale, nella meravigliosa residenza sabauda restaurata totalmente nel 2007. Qui si mangia la cucina di Alfredo Russo, perfetta per una cena d’occasione, magari in chiave romantica. La location – del tutto eccezionale – funziona benissimo anche per eventi privati.

Prezzi: 90 e 110 euro.

Info: Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale | 011 4992343 | www.dolcestilnovo.com | chiuso domenica a cena, lunedì, martedì a pranzo

Del Cambio

Ristorante-Del-Cambio torino

Matteo Baronetto continua a dirigere con sicurezza l’orchestra del ristorante più storico e identitario della città, nonostante la Michelin non voglia tirare fuori dal cappello per lui una seconda stella, richiesta a gran voce da molti. Il Ristorante Del Cambio è forte di una location prestigiosa, forse una delle più prestigiose dell’Italia intera. E di uno chef che si è ritagliato un ruolo di riguardo nel panorama dell’alta ristorazione torinese. Aperto nel 1757, è sempre stato meta aristocratica degli amanti della cucina gourmet, Camillo Benso conte di Cavour in testa. Da allora, però, di acqua sotto i ponti ne è passata: agli stucchi barocchi si sono aggiunte le installazioni contemporanee della Sala Pistoletto, la proposta è stata rinnovata (arricchendosi con il Bar Cavour al primo piano e con la Farmacia del Cambio, bistrot-pasticceria lì accanto) e l’offerta gastronomica non è mai stata così adatta a questo luogo come dopo l’arrivo di Baronetto.

Prezzi: menu degustazione a 175 euro.

Info: piazza Carignano 2, Torino | 011 1921 1250 | www.delcambio.it

La Credenza

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La Credenza è da sempre un indirizzo – giusto in provincia di Torino, poco lontano dalla città –  che è nel cuore dei Torinesi, e che ha avuto la capacità di coniugare un certo allure glamour (i calciatori lo adorano) con il rispetto dell’understatement sabaudo. Da qui è nato un piccolo impero gastronomico cittadino (anche in termini di catering di grandi eventi), basato sulla grande esperienza di Giovanni Grasso da un lato, mescolata all’entusiasmo e alla creatività di Igor Macchia. Un indirizzo sicuro, con piatti mai troppo complicati da comprendere, dove il gusto prevale su ogni cosa e la tecnica non diventa una chiave di lettura ingombrante. In definitiva, un posto da cui uscire pienamente soddisfatti.

Prezzi: menu degustazione a 120 e 135 euro.

Info: via Cavour 22, San Maurizio Canavese | 011 927 8014 | ristorantelacredenza.it | chiuso martedì e mercoledì

Magorabin

magorabin torino

Compie vent’anni quest’anno, e lo fa celebrando il suo successo. Marcello Trentini, in arte Magorabin (appellativo che in piemontese indica l’uomo nero che spaventa i bambini) ha portato alla stella questo ristorante, con il suo lavoro da “artista eclettico, sovversivo e tuttavia rigoroso” . Un tempo era un po’ l’enfant terrible della gastronomia cittadina, poi è cresciuto, e ha costruito una proposta sempre più solida e convincente, trovando equilibrio nella sua personalità.

Prezzi: menu degustazione 120 e 175 euro.

Info: corso San Maurizio 61, Torino | 011 812 6808 | www.magorabin.com

Piano 35

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Il ristorante più alto della città, posizionato al 35esimo piano del Grattacielo San Paolo, continua a essere uno dei luoghi più scenografici dove mangiare in città. La guida è sempre quella di Marco Sacco, che porta avanti una proposta creativa con un occhio ai sapori del territorio, con tre percorsi degustazione che sono in realtà tre itinerari: il primo in Piemonte, il secondo in Italia, e il terzo nel mondo dello chef, quello del “Piccolo Lago”. C’è anche un’interessante proposta per la pausa pranzo.

Prezzi: Menu degustazione a 140 euro

Info: Corso Inghilterra 3, Torino | 0114387800 | www.grattacielointesasanpaolo.com/ristorante/ | chiuso lunedì e martedì

Ristorante Carignano

ristorante carignano torino
Mantiene la stella Michelin – e quindi, in qualche misura, la conquista, Davide Scabin, che giusto un anno fa ha sostituito lo chef Fabrizio Tesse (che è andato a La Pista, in cima al Lingotto) alla guida del Ristorante Carignano. Qui ha vinto la scommessa di ritornare sulla bocca dei Torinesi appassionati di cibo, con un menu pantagruelico che alterna alcuni dei suoi grandi classici a nuove creazioni.

Prezzi: Menu degustazione a 260 euro.

Info: via Carlo Alberto 35 | 011 517 0171 | www.ristorantecarignano.it | chiuso il lunedì

Ristorante Gardenia

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A Caluso, non troppo distante da Torino, c’è un buen retiro di campagna che vale davvero la pena di visitare, soprattutto per prendersi una pausa dalla città nella bella stagione. Si tratta del Ristorante Gardenia di Caluso, un angolo di quiete e grande cucina tutto femminile, con un rapporto qualità prezzo davvero notevole.
Tutto merito di Mariangela Susigan (stella verde tra le prime), che ha ideato una cucina dai toni gentili, ma dai sapori decisi e sicuri. Una cucina che sa di territorio nel senso più stretto della parola: un omaggio alla terra e ai suoi frutti, vegetali o animali che siano. Tanto chilometro zero, tanta campagna, tanto orto, tantissima tradizione. Il tutto in una bella casa dell’Ottocento con giardino e orto.

Prezzi: menu degustazione a 60, 85 e 120 euro. Menu pranzo a 35, 40, 45 euro.

Info: corso Torino 9, Caluso | 011 983 2249 | www.gardeniacaluso.com | chiuso martedì e mercoledì

RistoranTino & C

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La cucina di montagna, in una regione che dalle montagne è circondata, dovrebbe essere molto più valorizzata. Invece è fatta di piccole ma bellissime eccezione, come l’ultima stella Michelin arrivata nella provincia di Torino, esattamente da Frazione Rollieres, in quel di Cesana. Si tratta di una bella stella giovane, di montagna, creativa, così come è il locale nato nel 2013 da un’idea dello chef torinese Martino Leone, ex azzurro di sci e appassionato di alture. Un progetto non facile, in una zona non facile, ma che mostra tutto l’amore per la cucina fatta bene.

Prezzi: Menu degustazione 145 euro

Info: Frazione Rollieres, Strada provinciale 63, 10054 Sauze di Cesana (To) | 347 8545388 | https://ristorantinorollieres.com 

Trattoria Zappatori

trattoria zappatori

Lo chef Christian Milone ha dimostrato di che pasta è fatto, ricominciando con la sua Trattoria Zappatori nonostante il gravissimo incidente in bici che lo ha visto protagonista lo scorso anno. Il suo desiderio è che si parli di lui per la sua cucina, una cucina lungimirante, creativa, che parlava di grandi acidità prima che in molti lo facessero e che unisce alla creatività alcune delle migliori espressioni della tradizione piemontese che si possono trovare in città (come i suoi plin, strepitosi).

Prezzi: Menu degustazione a 80 e 100 euro, colazione di lavoro (a pranzo nei giorni feriali) 30 euro.

Info: corso Torino 34, Pinerolo | 0121374158 | www.trattoriazappatori.it | chiuso domenica sera e lunedì

Spazio 7

ristorante spazio 7

Arrivato da Roma a Spazio 7 per sostituire Alessandro Mecca, lo chef Antonio Romano ha saputo far parlare molto di sé, quest’anno soprattutto per la creazione di una tavoletta di cioccolato ripiena di coda alla vacicnara dedicata a Willy Wonka e a Tim Burton (che l’ha pure autografata). Esperimento molto pop e instagrammabile, francamente un po’ meno convincente dal punto di vista del gusto. Ma in fondo, l’arte non è sempre comprensibile, e di arte si nutre – anche in cucina – questo spazio, costruito all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e circondato ovunque di opere d’arte contemporanea.

Prezzi: Menu degustazione a 85, 110 e 130 euro.

Info: via Modane 20, Torino | 011 3797626 | www.ristorantespazio7.it | aperto tutte le sere a cena (tranne il mercoledì), a pranzo solo la domenica

Unforgettable

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Il più fuori dagli schemi dei ristoranti torinesi è certamente quello ideato da Christian Mandura, che ha avuto il coraggio di costruire in città un progetto per nulla torinese. Dopo aver osservato da anni la ristorazione cittadina, seminascosto nel suo ristorante di famiglia, ha aspettato il momento giusto per arrivare in città e portare una nuova stella. Una location suggestiva, in stile speakeasy e un menu creativo che più creativo non si può. Si mangia seduti al bancone, in pochissimi posti, assistendo a quello che in effetti è la deriva della cucina 2.0, lo chef che si fa attore, la gastronomia che si fa spettacolo. Senza far mancare il gusto e lo stupore nei piatti.

Prezzi: Menu degustazione a 130 e 200 euro.

Info: Via Lorenzo Valerio, 5b, Torino | 011 1892 3994 | www.unforgettablexperience.info | aperto da lunedì a sabato a cena e sabato a pranzo

Vintage 1997

ristorante vintage 1997 torino

Nulla cambia al Vintage, così come suggerisce il suo nome: è proprio qui la forza di questo storico ristorante della città, ovvero l’aver fatto un punto di distinzione di quell’aria un filo fané da Torino d’una volta. La cucina rispecchia l’ambiente, quello elegante della città sabauda, ma con un tocco di divertimento e creatività che puntano a svecchiare una proposta gastronomica altrimenti improntata alla tradizione. Ma la verità è che qua si viene tanto per la tradizione, al punto che c’è un intero menu che propone tutti i grandi classici (dai tajarin all’uovo alle acciughe al verde).

Prezzi: Colazione di lavoro a 30 euro, menu degustazione a 75, 100 e 120 euro.

Info: piazza Solferino 16/H | 011 535948 | www.vintage1997.com | chiuso sabato a pranzo e domenica

I ristoranti stellati di Torino tra cucina tipica e contemporanea

Il vitello tonnato e il cyber egg: l’alta ristorazione torinese – come quella di tutto il mondo, d’altronde – è fatta di opposti, che attraggono i clienti probabilmente in egual misura. Da una parte ci sono i grandi classici, quelli che perfino un fuoriclasse come Matteo Baronetto non può togliere dal menu del suo Ristorante Del Cambio, perché un certo tipo di Torinese andrà sempre lì chiedendo di mangiare cucina tradizionale.

Dall’altra c’è l’avanguardia, che per anni è stata rappresentata da Davide Scabin – oggi ritornato in pista al Ristorante Carignano – e che oggi è affidata per lo più alle mani di Federico Zanasi, chef di Condividere, con la sua cucina pop e contemporanea, e a Christian Mandura, chef di Unforgettable, che dopo anni passati in un luogo ultra tradizionale – il ristorante di famiglia in provincia – ha trovato uno spazio che rispecchia la sua cucina estremamente moderna.

Della prima famiglia, invece, fanno parte ristoranti come il Vintage, ma anche il Dolce Stil Nuovo o La Credenza, o anche La Gardenia di Caluso, in molti dei suoi piatti. Si tratta solo di scegliere cosa provare: la Torino di un tempo o la Torino d’avanguardia?

Quali ristoranti stellati provare a Torino

Ed è qui che casca l’asino. Ovvero: quale ristorante stellato consiglieremmo di provare a chi arriva a Torino per mangiare bene? La risposta, in tutta sincerità, è a nostro parere unanime: Condividere è il ristorante stellato in cui sedersi almeno una volta in città. Contemporaneo, divertente, internazionale, buono: il progetto della famiglia Lavazza convince tutti, nel suo essere contemporaneamente pop e gastronomicamente interessante. Se Condividere è la punta di diamante della ristorazione cittadina in termini di contemporaneità culinaria, ciò non significa che sia l’unico da provare.

Il Ristorante Del Cambio, ad esempio, è il luogo più iconico della città, a cui Matteo Baronetto è riuscito a dare una nuova personalità – impresa non facile, visto il peso di quelle mura. A Torino ci sono i ristoranti più rassicuranti (il bistrot di Antonino Cannavacciuolo, che promuoviamo sicuramente, ma anche la Credenza a San Maurizio Canavese) e quelli che puntano letteralmente in alto, in una città che non ama darsi delle arie (Piano 35, sulla cima di uno dei due grattacieli cittadini).

Ci sono i ristoranti più caparbi (Unforgettable, ad esempio) e quelli più gentili (il bellissimo La Gardenia a Caluso). E c’è perfino spazio per l’arte, con lo stellato della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Spazio 7. Dunque, la vera domanda è: che tipo di esperienza volete fare?

I ristoranti stellati di Torino più economici

La ristorazione torinese, anche quella alta, mantiene un ottimo rapporto qualità-prezzo, soprattutto se paragonata ad altre grandi città del Nord Italia. Da Condividere, il ristorante più gastrofighetto della città, si cena con un menu degustazione che parte da 90 euro. E anche Andrea Larossa, nello stellato che porta il suo nome, propone il menu “Turin Pop”, fatto di quattro portate “per gustare la città” a 87 euro. 90 euro anche al Dolce Stil Novo alla Reggia di Venaria, per un menu di cinque portate. Ma in realtà possono bastarne molte meno per sedersi a una delle tavole stellate di Torino e Provincia, per esempio approfittando delle formule della pausa pranzo.

C’è la colazione di lavoro del Vintage, in pieno centro città (30 euro), oppure quella di Trattoria Zappatori a 30 euro. La Gardenia di Caluso ha addirittura quattro diversi menu per il pranzo, dai 35 ai 45 euro e anche Piano 35 ha un menu speciale che durante il pranzo permette di abbinare piatti diversi spendendo al massimo una cinquantina di euro.