Salone del Gusto 2018: i ristoranti da provare a Torino in zona Lingotto, San Salvario e centro storico

Salone del Gusto 2018: i ristoranti da provare a Torino in zona Lingotto, San Salvario e centro storico

Carissimi, come tutti sapete dopodomani inizia a Torino il Salone del gusto (più propriamente detto: Terra Madre). E come certamente sapete, se si va al Lingotto sperando di uscire sfamati si casca male, a meno che non ci si rassegni a lunghe code ai cibi di strada (ah, le mie amate bombette pugliesi)=: il Salone è un posto per scoprire cose nuove, non per sganasciare.

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Ma visto che sganasciare ci piace, eccome, mi permetto di darvi qualche dritta gastronomica da torinese goloso quale sono. Non aspettatevi posti famosi: quelli facilmente sono esauriti da settimane (anche se la sensazione quest’anno è di un minore imballamento, quindi se volete provare un posto, telefonate e magari sarete fortunati!). Vi do invece un po’ di soste (quasi) segrete per trovare cucina piacevole e riposo per le terga.

Lingotto

In zona Lingotto andate pure da Eataly, ma sotto: il bistrot Pane e Vino al fondo dell’enoteca serve i piatti di Casa Vicina a prezzi piuttosto pop (con 30 euro si pranza alla grande) ed è incredibilmente sconosciuto ai più.

Proprio in fronte a Eataly c’è la storica Osteria del Fiat che è simpatica: non tutti i piatti sono riusciti ma la pasta e fagioli sì. Personalmente la mia trattoria preferita in zona è l’Osteria di Pierantonio, a pochi metri: prezzi pazzi, cucina casalinga buona, servizio sorridente.

Se prendete la macchina e andate verso sud non distante c’è Casa Format, il ristorante informale condotto da quelli della Credenza di San Maurizio: piatti buoni, calma assoluta (siamo in campagna), conto non oltre i 40.

San Salvario

Prendete la metro al Lingotto, in cinque minuti scendete a Marconi e siete nel cuore della movida.

Inutile segnalarvi Scannabue & Co che saranno saturissimi, io vi indico posti meno battuti: la sorniona Trattoria da Felice, cucina abruzzese a ottimi livelli, così come il vicino Ristorante Alba; le buone carni del Bistrot della Bottega del Gusto – che fa anche tutti i piatti tipici piemontesi, dal fritto al bollito; il bar trattoria Coco’s, la miglior zuppa ceci e costine del mondo nella più verace delle trattorie torinesi; l’atmosfera giovane ma casalinga della piola Barbagusto.

Per finire due chicche: la sera il consolato vietnamita ospita il Viet Caffè, un cortiletto delizioso per prendersi un panino vietnamita è una birra Saigon; vicino alla sinagoga c’è Eria Foodlab, un progetto che fa cucine dal mondo, smoothies e altre cose carine ma soprattutto ha una magnifica terrazza sotto la “topia” (il pergolato).

Ottime tavole in centro dove ci sarà posto

Non ho verificato, ma secondo me in questi deliziosi ristoranti come si deve secondo me ci sarà posto durante il Salone: sono squisiti ma non inflazionati. Settesì è in centro storico, lo chef Alessandro Giai Miniet è un ragazzo audace e la sala è assai piacevole (conto sui 50).

Il Contesto Alimentare, non distante, è buono e non si superano i 45 euro, così come vicino c’è il mio ristorante torinese preferito, Magazzino 52. Fiorfood dentro la Coop è nel cuore della città, sui 40 euro per mangiare tradizione come si deve (la metà nell’ottimo bistrot). Il Parlapà, il Sotto la Mole, il Vitel Etonné sono tutti in Osterie d’Italia e quindi sono certo noti al popolo di Slow ma ci si può provare.

Ah, poi, non dimenticate – magari sabato – di andare a Porta Palazzo: oltre a godervi il più bel mercato della città potrete pranzare con 15 euro nella deliziosa pescheria Gallina o mangiare etnico in un ambiente di charme da Hafa Storie. Per finire, un bicchier di barbera nella mia piola preferita: Caffè Vini Emilio Ranzini. E poi via, a Palazzo Reale, a bere Barolo all’enoteca del Salone del Gusto.