Boem, com’è l’hard seltzer di Fedez e Lazza: Prova d’assaggio

Prova d'assaggio di Boem, il drink di Fedez e Lazza: com'è il gusto, come si ascrive nel mondo degli hard selzer, quanto costa, le nostre opinioni.

Boem, com’è l’hard seltzer di Fedez e Lazza: Prova d’assaggio

Presentato lo scorso Maggio come novità dell’estate, Boem è l’hard seltzer frutto di una joint venture imprenditoriale che intende “rivoluzionare il mercato dei ready to drink in Italia“. Brand ambassador e soci di questo progetto – per la verità per nulla ambizioso – sono Fedez e Lazza. Il lancio lo scorso giugno sul canale Ho.Re.Ca, da quest’anno disponibile anche in GDO. Era lì ad aspettarci in Esselunga, e noi che siamo bohémien, gli abbiamo dedicato una prova d’assaggio.

Breve storia dell’hard seltzer

Che il lancio di un hard selzer non sia una rivoluzione non siamo noi a dirlo, ma la storia recente dei mercato low alcol, in piena ascesa persino in Italia, spesso reticente alle “novità”. E che l’hard selzer non sia una novità è insito nella storia stessa del drink.

Sono i primi anni ’90 quando Duncan MacGillivray, birraio australiano, forse ispirandosi alla sima -tradizionale bevanda finlandese ottenuta dalla fermentazione di miele e acqua, spesso arricchita da polpa e scorza di limone- realizza la prima limonata alcolica e frizzante al mondo. Si chiamava Two Dogs, ed è considerata l’antesignano di un mercato che, qualche decennio dopo (siamo nel 2013), esplose negli States fino a conquistare altri mercati.

L’apice è stato raggiunto nel 2021, con oltre 3.000 nuovi prodotti lanciati, ma nella prima metà del 2023 la cifra è scesa a poco più di 1.000. IWSR Drinks Market Analysis ha analizzato le tendenze nei 10 mercati strategici per i ready to drink (Australia, Brasile, Canada, Cina, Germania, Giappone, Messico, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti), osservando aspettative di crescita dimezzate nell’ultimo anno, con un tasso di crescita CAGR attuale previsto del 2% tra il 2022 e il 2027. A frenare la cavalcata proprio gli Hard Seltz, in particolare quelli a base di malto, in aumento invece il segmento dei ready to drink come long drink e prodotti premium.

Ma cos’è l’hard seltzer?

Un fermentato a base di acqua e malto (o altro che contenga zuccheri, tipo la frutta) a bassa gradazione alcolica, poco calorico, aromatizzato con frutto x, spezia y e/o aroma z? Una bevanda a base di acqua a cui vengono aggiunti alcol, aromatizzazioni varie, zucchero e CO2? Entrambe. Si parla infatti di hard seltzer in entrambi i casi, la scelta di quale strada percorrere dipende in buona sostanza dal codice accise del produttore.

I prodotti presenti sul mercato possono essere quindi ottenuti per fermentazione o assemblaggio. In entrambi i casi si parla di bevande frizzanti, poco alcoliche, poco caloriche, più o meno secche e dai più disparati profili aromatici.

Boem: Prova d’assaggio

Boem hard seltzer

E se il mercato dei trend-setter sembra già mostrare i primi segni di cedimento, in Italia il fenomeno agli albori è stato colto dal sodalizio Federico “Fedez” Lucia e Camillo Bernabei, alla guida dell’omonimo gruppo attivo nella distribuzione nel settore beverage, cui si sono aggiunti il rapper Jacopo “Lazza” Lazzarini, Leonardo Maria del Vecchio —attuale chief strategy di EssilorLuxottica — e l’imprenditore ed enologo Massimo Benetello. Tubo è la società fondata per il progetto, composta da Happy Seltz (joint venture delle società Zedef di Annamaria Berrinzaghi e Roma&More di Camillo Bernabei e Massimo Benetello), Lmdv Capital (di Leonardo Maria Del Vecchio) e J project (di Jacopo Lazzarini, in arte Lazza).

Boem è prodotto con “una complessa miscela di aromi naturali in armonia con una base etilica neutra e seltz, è nata per rispondere a una generazione di consumatori sempre più sensibili al benessere psico-fisico, rispettosi della natura e dell’ambiente, alla ricerca di nuove esperienze tra gusto e divertimento, ma senza esagerare”.

 

Ingredienti: acqua, alcol da prodotti agricoli (4.5 ABV), aromi naturali.

Prezzo: 2,29 per la lattina da 250 ml.

Profilo sensoriale

Boem è prodotto per assemblaggio, si tratta quindi di acqua a cui vengono aggiunti alcol, zucchero, aromi e carbonica. Il naso è esile, il tema sensoriale suona una sola nota, quella di uno zenzero un po’ stanco. La percezione della carbonica è abbastanza sostenuta, totalmente assente la piccantezza tipica dello zenzero. Mi rendo conto avrebbe dato un contributo meno pop trap (ma non eravamo bohemién qui?) però mi avrebbe ricondotto maggiormente alla radice fresca, quindi ad un prodotto meno costruito. Strana la percezione zuccherina, a ricordare quasi un edulcorante. Assomiglia al ricordo che lascia il glicerolo, usato spesso come “estrattore” aromatico. Dimenticabile.

Ho sicuramente ricordi più felici di alcune creazioni a tema proposte da Mister B, innovativo birrificio della provincia di Mantova, e Livebarrels “fermenteria creativa” del piacentino, rispettivamente un fermentato di malto con mango, basilico e maca, e un fermentato di frutta (mi pare lampone) tagliato poi con il kombucha della casa e rifermentato. Purtroppo al momento sono entrambi fuori produzione, del resto stiamo parlando di un mercato in Italia praticamente inesistente. Ma non temiamo, ci penseranno Fedez & Co. a fare da apripista.

Insomma, il prodotto è innovativo se si considera che, dati la celebrità e il potere distributivo degli attori coinvolti nel progetto, l’hard selzer in sé, come bevanda, ha modo di raggiungere un pubblico assai più ampio di chi già lo realizzava in Italia, ma Boem non è il miglior hard selzer che berrete, né rappresenta una rivoluzione nel settore.