Com’è fatto 365, il supermercato low cost di Whole Foods

Com’è fatto 365, il supermercato low cost di Whole Foods

Un anno dopo che Whole Foods, la catena americana di negozi per gente chic e danarosa che consuma solo cibi bio dove tutto, dagli ortaggi stipati negli interminabili scaffali alla carne senza ormoni è maledettamente caro, ha annunciato un nuovo modello di supermercato, alla portata di tasche meno capienti, ha aperto ieri a Silver Lake, quartiere bene di Los Angeles, il primo 365 by Whole Foods.

Altri 19 seguiranno nei prossimi due anni.

Esistono decine di modelli interessanti nel mondo della Grande Distribuzione, perché allora tutta questa attesa per il nuovo modello di supermercato Whole Foods?

In molti pensano che 365 possa essere un toccasana per la catena americana, ormai da un paio d’anni in difficoltà a causa di un crollo delle vendite. C’è inoltre curiosità per capire se il nuovo format riuscirà a condizionare il mondo della distribuzione così come Whole Foods ha fatto durante gli anni Novanta e Duemila (per referenze chiedere a Oscar Farinetti di Eataly).

Diamo un’occhiata in anteprima agli enormi spazi che rendono il punto vendita più simile a un hangar aeroportuale che a un classico supermercato.

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365 si propone come una versione snellita dell’originale dove tra scaffali, salad bar e banchi frigo gli affezionati della catena trovano l’ormai famoso biologico certificato, così come i prodotti secchi e lo scatolame con il marchio della casa.

E’ stato ampliato lo spazio del reparto food&beverage: birra popolare e snack conquistano scaffali tutti loro, c’è anche uno scanner per leggere le etichette del vino, così da acquistare più consapevolmente, e pure un TeaBot, il dispositivo che crea perfette miscele di tè.

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L’offerta è completata da una caffetteria dove fermare a chiacchierare bevendo una birra tra una spesa e l’altra. ç’orario di apertura è dalle 8 del mattino alle 22.

Adesso che il più è fatto diciamolo chiaramente a Oscar Farinetti che vogliamo una versione light e più economica di Eataly.

[Crediti | Link e Foto: Eater]