Trattoria Arlati, recensione: qualcosa di unico (e imprevedibile) a Milano

Arlati è una trattoria storica a Milano dall’ambiente eclettico e imprevedibile. La nostra recensione con il menu, i prezzi, i piatti da provare, foto e opinioni.

Trattoria Arlati, recensione: qualcosa di unico (e imprevedibile) a Milano

Come i funghi con le querce della foresta, spesso le trattorie e osterie storiche emergono nei pressi di ex fabbriche o complessi industriali, con questi in relazione simbiotica. È questo anche il caso della antica Trattoria Arlati, che dagli albori del 900 assolveva la sua funzione di sfamare e rifocillare gli operai dell’industria pesante di una zona periferica di Milano dove questo passato aleggia nel grigiore pallido dominante.

Poi passano i lustri, le fabbriche scompaiono, i quartieri si riqualificano e cambiano pelle. Cambia anche la clientela di questi posti storici ma spesso non l’allure e l’atmosfera vintage e proletaria, che grazie anche a intenzioni precise perpetuano un utile genius loci. Dopotutto, nessuna leva come quelle della memoria e della nostalgia fa da booster altrettanto efficace a qualsiasi esperienza gastronomica.

Arlati-interno

A volte però tutto questo non succede. E non è necessariamente un male. Come per un incantesimo fiabesco, a un certo punto della sua storia, credo intorno agli anni 60, Arlati getta via l’abito semplice e stereotipato da luogo di ristoro operaio per trasformarsi in qualcosa di unico a Milano, senza precedenti né susseguenti. Un tempio dell’arte e dell’eclettismo più disparato. Complici gli ambienti vagamente angusti e labirintici, fatti di piccole stanze comunicanti, il posto si presenta come un vero trip fisico e mentale tra epoche diverse, correnti artistiche antiche e moderne, orientali e occidentali, ricordi di famiglia e miscellanea di ogni ordine e grado. Ampolle decorate in stile cinese affollano gli scaffali nella sala d’ingresso quasi a contenere sinistre pozioni misteriose.

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Nella parete opposta, sopra un corpulento montante di legno intarsiato, una sequela di Gioconde identiche disposte per file orizzontali confonde gli occhi e la mente come un’allucinazione. Troneggia al centro della sala uno struzzo bianco a grandezza naturale. I tavoli, inglobati in questo ingorgo estetico e sensoriale travolgente, godono, alcuni, della luce colorata e tenue di lampade ornamentali stile liberty o astratto. Altri, dello sguardo un po’ indifferente e compassato di Giuseppe Verdi, in duplice, simmetrica forma di busto sulla consolle a fianco.

Riposare il sistema sensoriale rifugiandosi per un attimo in bagno non è un’opzione. Il carosello allucinogeno e brillantemente sconclusionato fatto di altarini, abat-jour ottocentesche, finte torte di ceramica, continua a dispiegarsi anche per la via che discende ai servizi. Fin dentro la sala sotterranea dove l’horror vacui raggiunge l’apice, tra casse di vino allegramente accatastate, decorazioni psico-natalizie e quadri di boterana memoria.

Da questa sala si comprende l’anima parallela da enoteca del luogo. Tutte le bottiglie in carta, una buona selezione piacevolmente non chilometrica e dove non mancano apprezzabilmente opzioni molto economiche, sono anche acquistabili per vendita esterna.

trattoria arlati milanotrattoria arlati milano

 

Insomma, si viene qui soprattutto per il luogo, che definire unico è inappropriato, in quanto intrinsecamente indefinibile. Io tornerei anche per il loro ossobuco con riso giallo al salto da manuale. Nulla di sontuoso, nulla di inutilmente ruffiano o ammiccante a chi si lascia impressionare da gigantomanie varie. Non troverete sul piatto una mostruosità preistorica con le sembianze di un cratere di vulcano minaccioso. È un brasato dall’apparenza discreta e casalinga, ma strepitoso per intensità del gusto, cremosità, equilibrio e cottura. Il riso al salto che lo accompagna è uno spicchio sottile, croccante, saporitissimo, brunito il giusto. Lo spezzatino di manzo al vino rosso e funghi conferma l’evidente mano sicura in cucina con le cotture lunghe: di nuovo sapori intensi, carne scioglievole, la polenta al lato la si apprezza solo se piace in versione molto morbida, quasi come semolino.

Il resto dei piatti (menu) è una cornice rassicurante e diligente all’esperienza complessiva. Tra i piatti di pasta, i tortelloni di magro e gli strozzapreti sono onesti ma non indimenticabili. I primi opulenti e paffuti di un ottimo ripieno, sono però costretti in una salsa al gorgonzola banale e troppo sapida. I secondi, bene la pasta in sè ma sono parzialmente mortificati da un ragu di salsiccia un po’ spento e slegato.

trattoria arlati milano

 

Il patè di fegato alla milanese è ineccepibile nella sua rusticità, ma i crostini sono in realtà cubetti rinsecchiti della stessa focaccia del cestino del pane. Sulla cotoletta, servita in versione bassa e con l’osso, mi limiterò a notare l’ottima panatura, brunita e dal carattere deciso. Per il resto mi tocca invocare l’astensione dal giudizio a causa di un fraintendimento. Ne ordiniamo una da condividere. Sembrerebbe che un “allora ve la faccio tagliare” sia stato sussurrato distrattamente. Arriva a striscioline come se fosse caduta per sbaglio nel trita carta. Impossibile apprezzarla in questo modo e mea culpa per non aver prestato abbastanza attenzione al cameriere. E però …. Perché partorire un’idea tanto raccapricciante? Lasciamo stare, ma notiamo con favore che tale cotoletta ha un cartellino di 20 euro, nettamente sotto la media in trattorie di questo tipo. Questo è vero in generale: molto a spanne, il livello dei prezzi è un buon 20% sotto la media dei simili.

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Opinione

trattorie ristoranti

Trattoria storica, esiste dagli anni 30. A un certo punto del suo percorso ha dismesso gli abiti vintage e proletari come da immaginario convenzionale, per trasformarsi in un luogo eclettico e imprevedibile a tema artistico. Un vero trip a tratti allucinogeno. Sul fronte della cucina, un paio di classici sono fantastici, tra cui l’ossobuco con riso al salto. Il resto non supera un livello medio difficilmente indimenticabile.

PRO

  • Ambiente e decor che definire senza uguali è poco.
  • Ossobuco con riso al salto favoloso.

CONTRO

  • Ossobuco e spezzatino a parte, il livello dei piatti non è superiore alla media.
VOTO DISSAPORE: 7 / 10
Voto utenti
Trattoria Arlati
Trattoria Arlati
Via Alberto Nota, 47, 20126 Milano, MI, Italia