Paghereste 180 euro per la Shooting Star Vodka, invecchiata con un meteorite?

La francese Pegasus Distillerie ha lanciato una vodka che viene infusa con un meteorite: diamoci un'occhiata.

Paghereste 180 euro per la Shooting Star Vodka, invecchiata con un meteorite?

Chi dei nostri lettori ha già partecipato a degustazioni guidate saprà bene che, di tanto in tanto, i descrittori tendono a farsi piuttosto bizzarri: c’è chi sosterrà di sentire il solvente per le unghie, chi la benzina, e poi chi, in maniera più democristiana, si smarca da ogni responsabilità appoggiandosi a un sempreverde “minerale”. Ecco, la Shooting Star Vodka potrebbe fare proprio al caso loro, gli immancabili moderati di ogni tavolo di degustazione: una nota di minerale, in una vodka che viene invecchiata con un meteorite, ci sarà senza ombra di dubbio.

D’altro canto il nome è già tutto un programma – Shooting Star Vodka, per l’appunto, o “vodka stella cadente“; e stando alla casa produttrice – la francese Pegasus Distillerie – viene infusa con un meteorite scoperto nel 1977.

Basterà un sorso per vedere le stelle?

vodka meteorite

Sarà un modo insolito per legittimare il gioco del lusso (la Shooting Star Vodka, è bene notarlo, costa circa 180 euro)? Ai posteri l’ardua sentenza. Stando a un comunicato stampa emesso dalla stessa azienda produttrice, la nostra protagonista è “arricchita con minerali provenienti da un ingrediente inaspettato e fuori dal mondo”. Parole da interpretare secondo il loro senso più letterale, badate bene.

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Vale la pena notare che la Shooting Star Vodka non è, a onore del vero, il primo caso di “contatto” tra il mondo della vodka e quello dello spazio: l’Outer Space Vodka, ad esempio (altro nome da interpretare letteralmente: stiamo scoprendo una tendenza, a quanto pare), sostiene di filtrare il proprio attraverso un meteorite che si suppone abbia 4 miliardi di anni. Il caso della SSV, però, è ancora più “estremo”: la vodka viene invecchiata in un’anfora di terracotta per almeno un anno intero, con la roccia spaziale sospesa nel bel mezzo del tutto.

Il risultato? Le note di degustazione consultabili sul sito della Pegasus Distillerie sono, comprensibilmente, un po’ vaghe: il meteorite dovrebbe “conferire alla vodka un sapore e una struttura straordinari, risultanti dall’infusione di condrite, un minerale unico dei meteoriti”. Una particolarità, quest’ultima, ripresa anche dallo stesso Maxime Girardin, CEO dell’azienda: “La presenza di condrite nel prodotto finale fornisce un sapore minerale unico, che completa la consistenza liscia e raffinata esistente che caratterizza le nostre vodka”. Come dicevamo in apertura di articolo: se vi capitasse di assaggiarla definitela “minerale”, e andrete sul sicuro.

La stella cadente di Pegasus Distillerie dovrebbe approdare prima negli Stati Uniti, in California, Florida e New York: stando a quanto lasciato trapelare ne sono state prodotte solamente 4806 bottiglie. Poi, evidentemente, il meteorite si è sciolto del tutto.