13 nuovi rischi alimentari individuati dall’Efsa in Europa

L'EFSA, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, ha stilato l'elenco dei 13 nuovi rischi alimentari in Europa. Si va dalle tossine presenti nelle acque marine, passando per i rischi del latte crudo e gli additivi naturali.

13 nuovi rischi alimentari individuati dall’Efsa in Europa

Puntuale come ogni anno, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato il rapporto sui rischi alimentari presenti in Europa, consultabile anche gratuitamente online.

Il rapporto, che riguarda attualmente 22 Paesi europei, con l’aggiunta di Svizzera e Norvegia, viene redatto in collaborazione con la FAO e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e ha lo scopo di tutelare i consumatori riguardo alla gestione del rischio alimentare, nonché essere d’aiuto nell’adozione di politiche di prevenzione tempestive.

Nel 2015, il rapporto ha individuato ben 13 tipologie di rischio legate ad alimenti presenti sul territorio europeo, rischi che vanno dal rilevamento di micotossine dannose all’identificazione di nuovi tipi di batteri.

Ecco quindi elencate le 13 tipologie di rischio riportate nel rapporto EFSA rilevate nell’anno 2015.

1. Casi di intossicazione legati al consumo di barbabietole crude in Francia tra il 2014 e il 2015.

Tra il 2014 e il 2015 sono stati rilevati almeno una cinquantina i casi di intossicazione alimentare imputabili al consumo di barbabietole crude, tra cui un’intera scolaresca nella cittadina di Colomniers, vicino a Tolosa, composta da 90 alunni.

2. Crescita del batterio Vibrio spp nelle acque del Nord e rilevamento della tetrodotossina.

Ritenuta responsabile di gravi patologie una volta entrata a contatto con l’uomo e rilevata nei molluschi bivalvi del Regno Unito.

3. Identificazione di un nuovo virus influenzale putativo in bovini e suini in Belgio.

Già  isolato da studiosi e scienziati, sarebbe in grado potenzialmente di infettare anche gli esseri umani.

4. Aumento dei livelli delle micotossine deossinivalenolo e zearalenone in Italia nel 2014.  

L’ Autorità Europea ha commissionato in merito esami appositi dopo aver trovato tracce superiori ai livelli consentiti nei mangimi per animali, soprattutto per i suini. Il rapporto dovrebbe vedere luce alla fine del 2016.

5. Dermatite dovuta al consumo di funghi shiitake crudi o non cotti a sufficienza in Francia.

Il rischio legato al consumo di questi funghi non è perfettamente condiviso, in quanto la loro tossicità può far riferimento  alla dermatite da shiitake oppure riguardare una vera intossicazione alimentare.

6. Salmonella Infantis rilevata in percentuali crescenti nella carne di pollo in Croazia.

La carne di pollo continua infatti a presentare percentuali significative del pericoloso batterio, che si annida in special modo sulla pelle dell’animale.

7.  Presenza di enterobatteri zoonotici produttori di carbapenemasi in Finlandia.

Spesso legati a uno scorretto impiego di antibiotici.

8. Riso artificiale proveniente dalla Cina addizionato di materie plastiche.

Sin dal 2011, nella provincia dello Shaanxi, in Cina, viene prodotto ed esportato riso formato in parte da materie plastiche. Tale riso viene infatti ottenuto addizionando una piccola percentuale di materie plastiche a un impasto costituito da amido di patate.

9. Focolaio di pseudotubercolosi nel latte crudo in Finlandia.

Ben 55 sono le persone che hanno manifestato sintomi  di pseudotubercolosi, una patologia scatenata dal batterio “Yersinia Pseudotubercolosis” presente appunto nel latte crudo.

10. Fieno come alimento oppure additivo alimentare in Austria.

Il ministero austriaco ha richiesto chiarimenti riguardanti la sicurezza dell’utilizzo del fieno come additivo naturale nei cibi. E’ stato infatti dimostrato come il fieno possa essere talvolta veicolo di batteri anche per le specie animali.

11. Frullati verdi in Germania con presenza di acido ossalico.

I frullati ottenuti con vegetali di colore verde possono contenere quantità molto elevate e concentrate di acido ossalico, il cui consumo eccessivo potrebbe causare, tra gli altri, problemi alle vie urinarie.

12. Presenza di bisfenolo F nella senape in Svizzera.

In alcuni casi, nella senape comunemente in commercio, i valori di bisfenolo F superavano quelli medi. Le autorità svizzere hanno per ora sospeso il giudizio in merito al  loro potenziale di rischio.

[Crediti | Link: Il Fatto Alimentare]