Antonella Clerici | Nostra Signora delle lacrime

E’ una questione di facciaculismo: minimi sindacali di. Pretendere abiti leggiadri o anche solo adatti alla bisogna dalla conduttrice “che si concia come un Ferrero Rocher gigante” (Aldo Grasso, critico tv del Corriere) non si può.

Neanche chiedere che lo psicodramma del mezzodì televisivo si concluda con un saluto meno acido a Elisa Isoardi, la rivale sconfitta (“l’augurio è che La Prova del Cuoco le porti la stesa fortuna che ha portato a me”). Figurati se appena riconquistato il suo regno, una che fa “fuoco e fiamme muovendo tutta la scacchiera della programmazione per non avere concorrenti” (sempre Aldo Grasso) si lascia andare a un pensiero altruista.

Sorvoliamo sul nuovo contratto da 1, 8 milioni di euro all’anno che solo a pensarci rischiamo l’attacco di foruncolosi: “tagli alla Scuola, alla ricerca, tante persone senza lavoro, e la signora, con le sue capacità perfettamente nella media guadagna infinitamente più di chi il Paese lo manda avanti con immensi sacrifici“.

Ma le lacrime a comando per favore basta. Se sei una che pensa di cavarsela inaugurando il mezzogiorno tra i fornelli di Rai Uno con il più basso dei mezzucci non chiedermi di non vedere il tuo problema, così grosso che non so da che parte cominciare a guardarlo.

E precisiamo: tua figlia è tua figlia, non “la bambina di tutti voi“, per favore non portarla a La Prova del cuoco. Altrimenti finisce che ci costringi a stipendiarla come hai fatto col tuo fidanzato.

[Fonti: Corriere, video: Corriere.it]