Il dopo-Bigazzi a La prova del cuoco. Un vicentino non può cucinare il coniglio

Il cuoco Morgan PasqualOggi alle 12 e 30 accendete il tivvù e sintonizzatelo su La Prova del Cuoco. Avete una vita complicata ma non fino a questo punto? Okay, fate un’eccezione. Vedrete lo chef vicentino (d’adozione, lavora ai “5 Sensi” di Malo) Morgan Pasqual che partecipa al Torneo dell’uovo d’oro o come cavolo si chiama questa sfida tra cuochi a base di ricette locali. Ma non con il piatto scelto, no no. I “Tortelli col ripieno di coniglio” sono stati rimpiazzati dai più etici “Tortelli col ripieno di faraona” (machetafattolafaraona?). Perché nel dopo-Bigazzi, un dirigente RAI, la cui decisione di sparire dal mondo oggi sarebbe molto apprezzata, ha pensato che fosse meglio evitare un vicentino che prepara una ricetta della tradizione locale (la stessa dei “Gati in tecia” ai tempi della miseria) basata sul coniglio.

Ora, io non so perché tra le rovine di RaiUno, la stessa rete il cui telegiornale qualche giorno fa ha spacciato per assoluzione la prescrizione di un reato, resistano bizzarre forme di benpensantismo (in questo caso) vegetariano, e la pretesa di avere un ruolo da grande moralizzatrice. Tra l’altro con disparità di trattamento. Perché all’altro Morgan, quello della droga come antidepressivo, si sono consacrate decine di trasmissioni, mentre anche il più velato riferimento alla ricetta del gatto in umido di Beppe Bigazzi deve essere cancellato.

Una storia così inverosimile che magari nemmeno ci credete. Invece è vera. Basta vedere oggi il programma di Rai Uno. E se qualcuno vi rimprovera di predicare bene ma di guardare La Prova del Cuoco, rispondetegli che non vi state trasformando in Vincenzo Mollica o Emanuele Filiberto. No, voi non condividete questa ventata di neo-perbenismo. Lo fate semplicemete per scrivere commenti acidi su Dissapore. Una forma di intrattenimento come un’altra.