Il Buonappetito: la verità, vi prego, su ciò che fa male. E che fa bene

Il Buonappetito: la verità, vi prego, su ciò che fa male. E che fa bene

Sono tempi confusi. Molto confusi. Troppo confusi. Nella misura in cui pochi di noi fanno gli scienziati, non possiamo fare altro che tentare di selezionare al meglio le informazioni prodotte e trasmesse da altri.

Ma se scopri che queste informazioni sono sbagliate? Manipolate? Strumentalizzate?

Da decenni periodicamente vengono pubblicati studi che si smentiscono l’uno con l’altro.

[Abbiamo verificato le peggiori bufale sul cibo a cui molti credono]

Qualche volta perché errare è umano e gli strumenti d’analisi cambiano. Qualche volta – come nel caso documentato da poco, che ha sancito che i produttori di zucchero americani nascosero i risultati delle ricerche sulla relazione saccarosio-patologie – per dolo.

Oggi stesso, su un quotidiano, leggo che per decenni abbiamo demonizzato il formaggio senza ragione. Così come in passato abbiamo demonizzato i carboidrati. Il cioccolato.

Il caffè fa bene o fa male?
Le bacche di goji servono a qualcosa o a niente?
Gli insaccati fanno venire il cancro?
Il vino fa venire l’infarto o lo previene?
Il burro è il male assoluto?

[Quasi tutti i cibi salutari per noi non lo sono per i nutrizionisti]

Mi rendo conto che in un mondo complesso è difficile aver risposte semplici. Ma proprio perché è un mondo complesso ne abbiamo uno straordinario bisogno: non abbiamo tempo per conoscere a fondo tutto quello che vorremmo.

Dunque vorrei un libro che rispondesse alle mie domande, così come “Le sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli, che in 88 paginettine ti fa capire qualcosa del cosmo.

Se in 88 semplici paginettine qualcuno mi farà capire qualcosa dell’alimentazione avrà di certo i miei dieci euro.