Coldiretti, la lista nera dei cibi più pericolosi

Coldiretti, la lista nera dei cibi più pericolosi

La Coldiretti ha diramato la black list dei cibi più pericolosi. Si tratta di alimenti segnalati nel 2018 e responsabili di allarmi alimentari. Pensate che nel corso del 2018 ci sono state ben 398 notifiche relative agli allarmi alimentari. Di queste, 70 provenivano da prodotti di origine italiana, 194 da prodotti provenienti dal resto della UE e 134 da Paesi extracomunitari. Inoltre il pericolo arriva anche dai residui chimici non regolari. Secondo le ultime stime, fra i prodotti agroalimentari contenenti livelli eccessivi di residui chimici, il 4,7% arrivava dai Paesi extracomunitari, l’1,2% da Paesi della UE e solo lo 0,4% dall’Italia.

Ma quali sono i cibi più pericolosi dal punto di vista della sicurezza alimentare? Questa la black list della Coldiretti:

  1. pesce della Spagna o contenente mercurio o contenente larve di Anisakis, responsabili di una grave patologia gastroenterica, l’Anisakidosi
  2. ostriche vive della Francia, contaminate dal Norovirus (virus responsabile di una forma gastroenterica con vomito, nausea, crampi addominali e diarrea)
  3. pollo della Polonia contaminato da Salmonella enterica
  4. pesce della Francia contenente larve di Anisakis
  5. nocciole della Turchia contaminate da Aflatossine (responsabili di forme gastroenteriche, insufficienza epatica, insufficienza renale, tumori, effetti teratogeni sul feto, coma e morte)
  6. cozze della Spagna con Escherichia coli
  7. arachidi dell’Egitto con Aflatossine
  8. manzo refrigerato del Brasile con Escherichia coli (in particolare produttori di tossina Shiga)
  9. nocciole dell’Azerbaijan con Aflatossine
  10. pollo del Brasile con Escherichia coli (sempre produttori di tossina Shiga)

La Coldiretti ribadisce come sia importante stabilire l’esatta provenienza dei prodotti a rischio. Le difficoltà che insorgono quando vengono diramati allarmi alimentari con ritiro dei prodotti dagli scaffali (difficoltà nel rintracciare velocemente i prodotti a rischio), fanno sì che i consumatori perdano fiducia in quel prodotto o in quel settore, diminuendo i consumi e mettendo a rischio anche numerosi posti di lavoro.