Che diavolo è la moringa e come si usa il superfood del 2018

Il primo e subito irrinunciabile superfood del 2018 si chiama moringa. Sescritto come potente antinfiammatorio, limiterebbe il colesterolo cattivo e avrebbe una serie infinita di proprietà benefiche. Ecco cos'è e come usarla in cucina

Che diavolo è la moringa e come si usa il superfood del 2018

E va bene, gli alimenti del benessere stanno spopolando in Italia. Di più: sembra che i cosiddetti superfood abbiano ridefinito le preferenze d’acquisto alimentari.

Ma zenzero e alga spirulina, semi di lino e avocado, mandorle e olio di riso, avena e cocco non potevano bastare? C’era bisogno, in questo inizio 2018, di un nuovo cibo miracoloso, inevitabilmente al primo posto nelle ricerche su Google di ogni vip, e già considerato da Time la “prossima quinoa“.

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Memorizzate questa parola: moringa.

Trattasi di pianta dei miracoli, come sempre quando si parla di superfood, coltivata in buona parte dell’India, nel Sud-est asiatico e nell’Africa orientale. Interamente commestibile, dalla radice alla foglia, corteccia compresa, si trova spesso ridotta in polvere, simile nell’aspetto al tè matcha (?!).

Sembra non esista scampo, dunque non opponete resistenza e tuffate al più presto la moringa nel vostro frullato o centrifugato prodigioso. Tanto presto arriveranno anche sugli scaffali italiani succhi, barrette e altri snack fatti con la pianta fatata.

Ma si trova anche in capsule, come se dovesse servire davvero a qualcosa. Bene, ma quali sono i benefici della moringa?

Combatte il colesterolo cattivo e abbassa la glicemia, tanto per cominciare, incide anche sulla perdita del peso. Sarebbe poi un potente antinfiammatorio, alleato del sistema immunitario; come dimenticare la concentrazione di amminoacidi e la presenza di vitamina A e C, oltre a ferro, calcio e antiossidanti.

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Ne derivano buone proprietà anti invecchiamento, tipo un novello elisir di lunga vita. Del resto si dice contenga sette volte la vitamina C delle arance, quattro volte la vitamina A delle carote, 25 volte il ferro degli spinaci.

Ma siate scettici al punto giusto. Il Guardian già riferisce le prime perplessità, con il supporto di un’autorevole rivista scientifica. Si critica la moringa per i bassi livelli di bio-disponibilità, cioè la percentuale di un nutriente effettivamente assimilato.

Per fare un esempio, anche se la pianta contenesse 25 volte il ferro delle lenticchie, come si sta raccontando, non è detto che si dimostri prodigiosa contro l’anemia.

[Crediti | Time, The Guardian]