Dieta Dash, come porre fine alla pressione alta

Dieta Dash, come porre fine alla pressione alta

Il termine Dash non è più collegato allo smacchiante per eccellenza, ma ad un regime alimentare nato negli anni ’90 e che è stato diffuso con la promessa di stare meglio in caso di ipertensione. Un regime eletto anche negli ultimi anni “migliore dieta” negli Stati Uniti. Wow, son troppo curiosa di approfondire la dieta Dash, per porre fine alla pressione alta.

Dash è un acronimo che sta per Dietary Approaches to Stop Hypertension, ed è stata presentata come efficace nella prevenzione e nella cura di patologie cardiovascolari di vario genere, tra le quali spicca la pressione alta – sofferta da molti, senza tuttavia uscirne mai. Ecco i principi pratici (diamo per scontato che fritti e fast food non dovrebbero essere presi in considerazione):

Meno carne rossa

La carne rossa è digerita molto faticosamente dal nostro metabolismo, finendo per giacere anche giorni nel nostro intestino: ciò porta ad un eccessivo e non necessario lavoro extra da parte del nostro corpo, seguito e pompato dal cuore. Non vi è mai capitato di sudare ed essere affaticati dopo aver mangiato una bisteccona? L’idea rende.

Molto meno sodio

Il sodio è uno dei nemici numero uno se si sta cercando di diminuire la propria pressione. Sarebbe bene diminuire drasticamente – se non abolire ove possibile – l’uso del sale in cucina. La dieta Dash indica che la quantità di sodio giornaliera dovrebbe essere un valore tra 1,5 g e 2,5 g. Va da sé che andrebbero aboliti:

  • alimenti sotto sale e sottaceto;
  • alimenti affumicati;
  • salumi

Più frutta e verdura

Frutta e verdure portano vitamine, fibre, moltissima acqua, aiutano il transito intestinale prevenendo il “sovraccarico” metabolico e, di conseguenza, un eccessivo sforzo del cuore. La preferenza dovrebbe essere una verdura di stagione, meno cotta possibile anche se i minestroni sono consentiti.

Sì ad alimenti con magnesio

Il magnesio è un elemento amico che ha tantissime proprietà, tra le quali agire positivamente sulla regolazione della pressione arteriosa. Sì quindi a banane, avocado, cereali integrali, mandorle.

Sì a cereali a basso indice glicemico

Mantenere basso l’indice glicemico nel sangue è fondamentale perché, al pari della caffeina, lo zucchero aumenta il battito cardiaco. Essendo i carboidrati zucchero, si dovrebbero prediligere cereali meno impattanti possibile: orzo, riso integrale, avena sono tra i più gettonati.

Niente caffeina o alcol

Dobbiamo rassegnarci all’idea: la caffeina accelera il ritmo cardiaco, non “sveglia” ma ti sveglia causa batticuore. Di conseguenza, è nemica dell’ipertensione. L’alcol ha in generale effetti negativi per sangue e cellule, così come per muscoli e metabolismo.

I nostri no

Ancora una volta, si parla mediaticamente di “dieta” anche se di fatto si tratta di consigli che ogni medico e nutrizionista consiglierebbe di base a chiunque, ipertensione arteriosa o no. Schiaffare però l’etichetta di “dieta” ha un doppio effetto: le persone ne sono più attratte – inizia quel meccanismo di speranza in miracoli – ma, in compenso, perde di pregnanza anche dove dovrebbe invece averne. Un nostro no potrebbe anche essere il fatto che la dieta Dash si rivolge a soggetti con pressione alta, suggerisce di seguire i dettami, ma non si sofferma molto sull’eventuale sovrappeso del soggetto in questione: risulta un po’ approssimativa.

Tutto ciò non è altro che l’aver riportato informazioni selezionate e confrontate su più fonti, come ad esempio questa. Come nessuno degli articoli che trattano di diete miracolose (ghiaccio, Lemme, Okinawa…), nemmeno queste intende sostituire un medico.